GIOVANNI SCRIMA, COLPISCE A NEW YORK

7 agosto 2019
Come annunciato nei giorni scorsi sulle nostre pagine, una delegazione dei gentlemen piemontesi composta da Enrico Colombino, Michele Bechis, Jacopo Brischetto e Giovanni Scrima, ha vissuto una di quelle esperienze che rimarranno indelebili nella loro mente, andando in America, ospiti di Joe Faraldo, noto gentleman italo americano, organizzatore della trasferta.
Avventura molto fortunata per il dottor Gianni Scrima vinvitore nel meraviglioso ippodromo di New York. Raggiunto telefonicamente è stato un fiume in piena a raccontarci nei dettagli quei meravigliosi giorni.
“Siamo arrivati a New York a mezzanotte con 4 ore di ritardo, che abbiamo adoperato per farci tutti nostri programmi sulle corse, dove sin da subito si evinceva che al Meadowlands ero io il favorito”, ci racconta emozionatissimo. “Abbiamo dormito qualche ora poi siamo andati un po’ in giro per la città con il naso all’insù. Al pomeriggio sono arrivati a prenderci in albergo Joe Faraldo ed il suo gruppo, persone encomiabili che ci hanno fatto vivere tutta la settimana come delle star, dandoci un’ospitalità rara da trovare. Un’ora e mezza di viaggio da Manhattan a Meadowlands, perchè il traffico di New York è qualcosa di pazzesco. Arrivati in ippodromo, ci hanno spiegato cosa fare in pista. Lì da loro i cavalli non fanno false partenze, ma fanno un giro e vanno subito in partenza. Nella prima batteria, guidavano Michele, Enrico e Jacopo che è stato sfortunato, non rimanendo mai a contatto, Michele trovava uno schema di corsa avverso mentre al quarto posto riusciva ad arrivare Enrico. La corsa successiva era la quinta, dove guidavamo io, Enrico e Jacopo. In partenza finivo ultimo ma lo sapevo già in quanto l’allenatore del cavallo, mi aveva anticipato che avevo il cavallo più forte, ma con il limite della partenza. Mi sono costruito la corsa e all’imbocco della retta sapevo già di aver vinto.” Qui la voce s’interrompe un attimo per l’emozione ancora viva solo al ricordo “mi è difficile raccontare quello che ho vissuto, una cosa indescrivibile, mi sono sentito una Star, nel giro d’onore e poi nel recinto delle premiazioni, c’era tutta la gente che mi acclamava, che urlava il mio nome. E’ stata certamente un’esperienza che mi rimarrà nel cuore per tutta la vita. Mi sarò visto mille volte la corsa, con il filmato fatto tramite la Go Pro che avevo sul casco, e non mi sembra ancora possibile. Un sogno bellissimo, senza dimenticare che era il giorno prima dell’Hambletonian. Al secondo posto arrivava Enrico Colombino, per un’accoppiata Italiana. Quando si vince all’estero, si è ancora più orgogliosi della propria vittoria, perchè si fa anche un po’ vincere la propria nazione. Il giorno dopo siamo andati ha vedere il gran premio e la sera sono continuati i festeggiamenti per la mia vittoria. La domenica l’abbiamo passata con una guida personale messaci a disposizione girando tutta New York. Sono stati veramente impagabili, un’ospitalità pazzesca. Allo Yonkers, buoni risultati vicini all’ottimo ma questa volta non siamo riusciti ad aggiudicarci nessuna vittoria. Nella corsa degli ambiatori, solo un terzo per Michele Bechis. Con i trottatori è andata meglio con il buon secondo per Brischetto, che per un soffio non si è aggiudicato la corsa, con Michele al terzo scalino del podio e quinto Enrico. Il giorno successivo è stata la volta di correre a Monticello. Altra uscita con gli ambiatori che devo dire non sono molto semplici da interpretare almeno per noi. Il risultato migliore lo faceva Enrico, arrivando terzo mentre nell’altra corsa, erano praticamente tutti sul podio, nel seguente ordine Michele, Enrico io e Jacopo. Ora torniamo a casa, con la ricchezza di aver vissuto un’avventura unica, di quelle che davvero ti fanno apprezzare il nostro sport e ti fanno forse un po’ rimpiangere il fatto di essere lontani anni luce da loro.”


eb

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