GABRIELE GELORMINI, STORIA DI UN PREDESTINATO

26 gennaio 2015
La domanda è: per quale motivo un ragazzo di 23 anni, torinese, figlio di un'altra cultura, coraggioso emigrante, diventa il personaggio del giorno del trotto europeo conquistando il secondo posto nel grand Prix d'Amèrique?
Perchè non c'è giornale oggi, specializzato, sportivo o generalista, che non esalti nel titolo e nel pezzo di commento la performance di questo diabolico "morello".
Beh, la risposta è clamorosamente semplice: perchè Gabriele Gelormini era un predestinato. Qual è il format per un bimbetto? I giochi? I balocchi? I cartoni animati? Il calore della casa? I colori e le fantasie appesi alle pareti?
Ebbene, Gabry ha vissuto in un altro mondo dove il cavallo si è posto costantemente, sempre, come simbolo e compagno.
Per spiegare bene questo romanzo, occorre pescare nel tempo dei tempi: Gelormini è famiglia di cavallari (acquisto e vendita di ogni tipo di cavallo) nell'avellinese. Un giorno come tanti, Felice, l'imprenditore, il guerriero, l'impallinato del cavallo da corsa, punta verso il nord con il fratello minore, Bruno, che a differenza del fratello con tante idee e con discreto portafoglio, non ha quattrini ed ha mani buone. Nasce così l'avventura nel nordovest, costruita su cose di esemplare semplicità. Il quartier generale di casa Gelormini è a La Gorra, a due passi da Carmagnola: Un ampio appezzamento che richiama alla mente il far west, c'è il bar tipo saloon con le porte, proprio quelle, che si vedono nei film western, ci sono scuderie in muratura per la pensione dei cavalli da sella, non c'è il riscaldamento ma per chi cerca l'emozione del cavallo più "cru"del mondo, ecco, farm Gelormini è proprio emozionante.
In questo habitat Gabriele non può non divertirsi, anche perchè Bruno non sta mai con le mani in mano e dell'aiuto altrui fa sempre virtù. Così Gabriele inizia presto a frequentare il cavallo ed il tema si riflette inesorabilmente sull'attività della scuderia, dove a 15 anni troviamo "già" il predestinato a fare cose da grande, prove in pista, utilizzo del crono come se piovesse, test in famiglia con il padre che lo imposta "stai sotto, ora vieni fuori, svegliati....." ecc.
Rodato dal bisogno quotidiano, Gabriele Gelormini da la sensazione di essere clamorosamente sveglio e non solo, è felice. Così, analizzando con coerenza il momento dell'ippica italiana e rendendosi conto delle qualità di Gabriele, Bruno mette in piedi la più clamorosa delle proprie avventure: a La Gorra, dove a tutt'oggi è possibile acquistare qualsiasi animale a 4 zampe (fassoni, pony, pecore, capre......) Gabriele sarebbe sciupato. Ma avendo palese talento ed una vita da tentare, vale la pena di scavalcare la frontiera, e di puntare alla Francia. Dove Gabriele, alle'età di 17 anni, arriva nel migliore dei modi, grazie ad una chiacchierata "giusta" di Andrea Guzzinati con il migliore di tutti, Jean Michel Bazire, che prende Gabry nella propria truppa: e son giorni duri, di formazione. Anche perchè occorre prendere la patente di guida e tutti quei quiz per un ragazzo dalle mani svelte sono difficilissimi. Ma alla fine quel benedetto pezzo di plastica finisce nelle tasche di Gabry che, giorno dopo giorno, finisce con il trovarsi stretto in casa Bazire, perchè ... guida sempre lui!
E Gelormini boy ha il talento che gli esplode nelle tasche. Così rinuncia ad un contratto di lavoro assolutamente importante per tentar ventura: si mette sul mercato trovando estimatori e raccogliendo subito tanti estimatori, ad oggi sono complessivamente una dozzina i trainer che si servono delle sue virtù, tra questi Jean Etienne Dubois (si trasferisce in Australia per 3 mesi, affidando a Gabry l'allenamento di un gruppo di cavalli) e Roberto Donati, un altro emigrante che in Francia ha messo radici.
Roberto gli affida tra gli altri Voltigeur de Myrt con il quale, nel novembre scorso, Gelormini boy vince la sua prima corsa di gruppo. E poi l'Amèrique, dove è secondo con lo stesso soggetto, battuto soltanto dal maestro, da Jean Michel Bazire.
mb

Foto tratte dalla pagina Facebook "Voltigeur de Myrt"

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