L'ALBUM DEI RICORDI DEL COSTA AZZURRA

di Franco Pinna

13 aprile 2017
Pur se spesso massacrata dalla politica l'ippica italiana fonda le sue radici sulla famosa Legge Mangelli del 24 marzo 1942, data storica dunque che non si può certo dimenticare pur se poi il regio decreto è stato più volte modificato e integrato.
Ebbene a distanza di 21 anni dalla nascita dell'ippica moderna ecco di nuovo un importante "24 marzo", quello del 1963 ovvero il primo Costa Azzurra, dotazione 5 milioni di lirette presentato sulla prima pagina dell'allora Trotto Italiano come una corsa d'avvenire con i suoi primi 6 magnifici protagonisti in una Sfida al calor bianco alfine risolta da Firestar sul compagno di scuderia Nike Hanover con il tempo d 1.17.4: tempi di vacche grasse per il totalizzatore con la scuderia vincente che pagò 25 ma con ben 24 e 28 per i piazzati e 157 per l'accoppiata.
L'unico "errore" di quella prima edizione, sempre dalla prima pagina del Trotto, lo specchietto dei partenti dove si legge dotazione 5 milioni ma ben 2 milioni emmezzo agli allevatori (all'epoca un semplice refuso tipografico, oggi....meglio in pensarci...).
Se scorriamo come in un fiml l'albo d'oro della classicissima torinese scopriamo che la corsa è sempre stata sulla breve anche se 1966 al 1978 i metri da percorrere erano 1640 e con 40 metri in più fa spicco
l'1.15.5 di Waymaker nel 1977 su una pista a dir poco pesante.
Nell'album dei ricordi del super miglio non c'è Varenne ma il libro è quanto mai pieno di nomi importanti ad iniziare dai cugini d'oltrape Roquepine, Une de Mai, Dimitria e Ideal du Gazeau, quest'ultimo unico tra i soggetti vincitori 2 volte a scendere in pista con fondate speranze di fare tris ma trovando nel binomio Ghenderà-Pino Rossi una coppia di ferro: Pino di dentro con l'indigeno d iAngelo Zublena e a suoi fianchi il normanno tenuto a destra giocando come il gatto fa col topo prima di allungare in retta sul rivale alle cui spalle restava un quasi commovente Song and Dance Man e il suo "pilota".
Tra le curiosita' spicciole la parita' nel 1968 tra Eilaine Eden e
Roquepine: il giudice di arrivo era il dottor Domenico Binello, per anni poi veterinario dell'ippodromo e poi incaricato Unire ma poi ancora l'edizione del 1985 con l'improvviso guasto del totalizzatore (un chiodo finì tra gi apparati) e in tema di totalizzatore il 10 vincente di Roquepine nel 1967 (11 di piazza)) e per contro il 291 vincente di Nixon che in accoppiata con Tercel pagò ben 1.301 al campo perchè in agenzia ovviamente scattà il 610 massimo. Col tot modermo invece, quello dell'Euro quota più alta il 22,70 di Gorniz mentre la più bassa resta
l'1.84 di Gigant Neo nell'edizione 2005 andata in scena di lunedì a seguito della domenica di lutto proclamata la sera di sabato 2 aprile per la scomparsa di San Giovanni Paolo II.
Da ricordare infine il record della corsa ovvero l'1.54.1 (1.11.3) stabilito nel 2014 da Napoleon Bar ed eguagliato lo scorso anno da Pascia' Lest: un Mec d'Heriprè, Brillantissime o Ringo Star Treb sapranno fare meglio?
Un Costa Azzurra che....costi quel che costi promette una nuova sfida al calor bianco come quella annunciata il 24 marzo 1963 dalle colonne di Trotto Italiano occupando 3/4 di pagina e con il taglio basso riservato alla notizia della scomparsa di Mister Finn.
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