45 giorni di Stop
20 febbraio 2012Si riparte ma nell’animo degli addetti ai lavori e degli appassionati d’ippica resta lo sciopero, il blocco delle corse dei cavalli in Italia che da inizio 2012 e metà febbraio ha portato proteste, manifestazioni e tanta preoccupazione. Più di un mese e mezzo di inattività che non ha però portato ad un rilancio concreto e convinto di tutto il settore. Si riparte con le solite incognite, con un ulteriore decremento delle scommesse ippiche e con un piano di ristrutturazione del sistema soltanto abbozzato e senza certezze concrete.
Dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali è arrivata la promessa di una taglio del montepremi a traguardo ridotto rispetto a quello annunciato a fine 2011. Ufficialmente (dati ASSI UNIRE) si passa dal –40% al –20% ma soltanto fino a fine marzo. In queste poche settimane dovrebbero anche essere ridotti i prelievi fiscali sulle scommesse ippiche per renderle più competitive rispetto agli altri giochi.
Dovrebbe essere prevista da decreto ministeriale la profonda rivisitazione di tutta la struttura dell’ex UNIRE, diventata ASSI, con minori costi per la gestione di tutto il governo dell’ippica. E dovrebbe essere previsto un piano di comunicazione e pubblicità per il mondo dell’ippica sui maggiori mezzi di comunicazioni generalisti. Un piano di sensibilizzazione verso il mondo del cavallo e le scommesse ippiche che non viene attuato a livello nazionale dal 1999 ma che per il momento prevedrebbe soltanto 3milioni di euro di investimento e tante incognite sulla sua attuazione.
Per quanto concerne invece gli ippodromi e il loro rapporto contrattuale con l’ASSI ex UNIRE l’inizio del 2012 e la sospensione dell’attività non ha portato a nulla di nuovo. Le società di corse che gestiscono gli impianti hanno dovuto sottoscrivere la convenzione con l’ente centrale accettando da qui a fine marzo una decurtazione della parte relativa alla remunerazione impianti del 50%. Stesse condizioni contrattuali rispetto al 2011, ma con meno giornate di corse e fatturazione tagliata della metà. Se si continuasse su questo percorso soltanto per HippoGroup Torinese e l’ippodromo di Vinovo a fine anno mancherebbero a bilancio quasi 1,5 milioni di euro.
Anche sotto questo aspetto si attendono notizie nuove e incoraggianti da qui a fine marzo. Sono all’ordine del giorno vari incontri tra i rappresentanti delle società di corse e i vertici dell’ente per porre le basi di un nuovo tipo di rapporto contrattuale. Basato su un metodo scientifico che tiene conto di molteplici fattori, non solo quante scommesse vengono effettuate sulle varie piazze ma il livello di manutenzione e cura delle strutture, il livello dei cavalli partenti, l’affidabilità dell’organizzazione delle corse e soprattutto anche il numero e la qualità degli eventi organizzati nelle varie piazze.
Proprio per questo motivo l’Ippodromo di Vinovo e tutto HippoGroup deve credere nelle proprie potenzialità e continuare su una strada che percorre già da anni, una strada fatta di qualità, servizi e manifestazioni di tutto rispetto.
Nel frattempo però 45 giorni di sospensione di ogni attività hanno portato sicuramente ad una perdita occupazionale in tutti i settori: HippoGroup Torinese ha aperto la cassa integrazione in deroga per i dipendenti diretti. Mancano però veri ammortizzatori sociali per le ditte dell’indotto che hanno rapporti diretti con l’ippodromo di Vinovo e per tutti i lavoratori delle scuderie che hanno a che fare direttamente con gli animali.
Anche per i cavalli la situazione non è affatto rosea. Da fine 2011 a oggi la presenza di cavalli nel centro di allenamento dell’ippodromo di Vinovo si è ridotto di una cinquantina di unità (su circa 500 animali). Molti sono stati regalati a maneggi o centri di ippoterapia, tutte le scuderie stanno riducendo i propri effettivi. I costi per il mantenimento e l’allenamento di un cavallo continuano ad essere elevati e il montepremi a traguardo è sempre più ridotto.
Per i pessimisti il blocco dell’attività non ha portato a nulla di concreto e si corre con le condizioni che si sarebbero potute spuntare anche senza sciopero e soprattutto non si hanno certezze per il futuro.
Chi vuole vedere il bicchiere mezzo pieno fa considerazioni più rosee o almeno più ottimistiche puntando tutto su un rilancio dell’intero mondo dell’ippica, rilancio non più procrastinabile e per il quale sono state posate le prime fondamenta.
Nei prossimi mesi si vedrà chi avrà avuto ragione.
s.f.
Dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali è arrivata la promessa di una taglio del montepremi a traguardo ridotto rispetto a quello annunciato a fine 2011. Ufficialmente (dati ASSI UNIRE) si passa dal –40% al –20% ma soltanto fino a fine marzo. In queste poche settimane dovrebbero anche essere ridotti i prelievi fiscali sulle scommesse ippiche per renderle più competitive rispetto agli altri giochi.
Dovrebbe essere prevista da decreto ministeriale la profonda rivisitazione di tutta la struttura dell’ex UNIRE, diventata ASSI, con minori costi per la gestione di tutto il governo dell’ippica. E dovrebbe essere previsto un piano di comunicazione e pubblicità per il mondo dell’ippica sui maggiori mezzi di comunicazioni generalisti. Un piano di sensibilizzazione verso il mondo del cavallo e le scommesse ippiche che non viene attuato a livello nazionale dal 1999 ma che per il momento prevedrebbe soltanto 3milioni di euro di investimento e tante incognite sulla sua attuazione.
Per quanto concerne invece gli ippodromi e il loro rapporto contrattuale con l’ASSI ex UNIRE l’inizio del 2012 e la sospensione dell’attività non ha portato a nulla di nuovo. Le società di corse che gestiscono gli impianti hanno dovuto sottoscrivere la convenzione con l’ente centrale accettando da qui a fine marzo una decurtazione della parte relativa alla remunerazione impianti del 50%. Stesse condizioni contrattuali rispetto al 2011, ma con meno giornate di corse e fatturazione tagliata della metà. Se si continuasse su questo percorso soltanto per HippoGroup Torinese e l’ippodromo di Vinovo a fine anno mancherebbero a bilancio quasi 1,5 milioni di euro.
Anche sotto questo aspetto si attendono notizie nuove e incoraggianti da qui a fine marzo. Sono all’ordine del giorno vari incontri tra i rappresentanti delle società di corse e i vertici dell’ente per porre le basi di un nuovo tipo di rapporto contrattuale. Basato su un metodo scientifico che tiene conto di molteplici fattori, non solo quante scommesse vengono effettuate sulle varie piazze ma il livello di manutenzione e cura delle strutture, il livello dei cavalli partenti, l’affidabilità dell’organizzazione delle corse e soprattutto anche il numero e la qualità degli eventi organizzati nelle varie piazze.
Proprio per questo motivo l’Ippodromo di Vinovo e tutto HippoGroup deve credere nelle proprie potenzialità e continuare su una strada che percorre già da anni, una strada fatta di qualità, servizi e manifestazioni di tutto rispetto.
Nel frattempo però 45 giorni di sospensione di ogni attività hanno portato sicuramente ad una perdita occupazionale in tutti i settori: HippoGroup Torinese ha aperto la cassa integrazione in deroga per i dipendenti diretti. Mancano però veri ammortizzatori sociali per le ditte dell’indotto che hanno rapporti diretti con l’ippodromo di Vinovo e per tutti i lavoratori delle scuderie che hanno a che fare direttamente con gli animali.
Anche per i cavalli la situazione non è affatto rosea. Da fine 2011 a oggi la presenza di cavalli nel centro di allenamento dell’ippodromo di Vinovo si è ridotto di una cinquantina di unità (su circa 500 animali). Molti sono stati regalati a maneggi o centri di ippoterapia, tutte le scuderie stanno riducendo i propri effettivi. I costi per il mantenimento e l’allenamento di un cavallo continuano ad essere elevati e il montepremi a traguardo è sempre più ridotto.
Per i pessimisti il blocco dell’attività non ha portato a nulla di concreto e si corre con le condizioni che si sarebbero potute spuntare anche senza sciopero e soprattutto non si hanno certezze per il futuro.
Chi vuole vedere il bicchiere mezzo pieno fa considerazioni più rosee o almeno più ottimistiche puntando tutto su un rilancio dell’intero mondo dell’ippica, rilancio non più procrastinabile e per il quale sono state posate le prime fondamenta.
Nei prossimi mesi si vedrà chi avrà avuto ragione.
s.f.