CENTRO DI ALLENAMENTO

LA VIA PER TENERLO APERTO

8 novembre 2013
Pur non avendo tuttora neanche sfiorato il ragionamento con MIPAAF per quanto concerne il rinnovo della convenzione (di fatto il contratto che lega il Governo e le Società di corse, documento che spiega quali sono i parametri dell'accordo economico e sul quale ogni impresa fa i propri legittimi ragionamenti in vista della stagione prossima futura) HippoGroup Torinese ha avviato in data giovedì 7 novembre un dialogo con le categorie dell'ippica torinese per evitare la chiusura totale del centro di allenamento.
Il tema è caldo e dibattuto. HippoGroup, un mese fa, ha annunciato l'intenzione di ridurre la forza lavoro e parimenti ha espresso l'intenzione di chiudere il centro entro il 31 dicembre, per problemi di mera liquidità: non arrivando i soldi da nessuna parte, men che meno dagli affittuari del centro, la tesi del "chiudiamo il portone" era parsa una sorta di arresa. Con il passare dei giorni, a fronte di un'inerzia crescente da parte delle scuderie nel presentarsi al rispetto del debito contratto, è emersa una nuovo input che porta a ragionare in modo meno drastico sul problema. Così ecco una via risolutiva, non drastica
Il percorso ha un dovere, l' obbligo fondamentale da parte di tutte le scuderie torinesi che hanno tuttora un insoluto datato o recente nei confronti della società di corse: stabilire cioè un percorso di restituzione del debito.
Poi, una diversa mappatura dei cavalli stanziali nelle scuderie, favorendo così l'isolamento dell'area cosiddetta "del galoppo", ciò che permetterà di ridurre i costi di mantenimento di un'ampia fascia del centro. La data del 31 dicembre sarà una vera e propria “dead line”: chi infatti non avrà risolto le proprie pendenze dovrà, senza possibilità di equivoci, uscire dall'ippodromo.
Per quanto riguarda il 2014 verrà inoltre rivisto il sistema dell'assegnazione dei box, ciò che consentirà una più precisa analisi delle esigenze e degli spazi dei vari allenatori.
In sintesi, Torino non chiude, ed invita i propri inquilini a difendere l'interesse comune.

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