G.P. CITTA' di TORINO
PRONO. Occasione buona per i Guzzinati
20 maggio 2011C'è stato un momento, tanti anni fa, che il Città di Torino era, come dire, un affare di famiglia.
Nel 1979 e nel 1980 lo vinse il compianto Vittorio Guzzinati, prima con Atmos e quindi con Ceox. Nel 1981 e nel 1982 fu poi la volta del fratello, Giuseppe Guzzinati, che tagliò per primo il traguardo prima con Zebù e quindi con Alfonso Red. E visto che i Guzzinati sono come il cacio sui maccheroni, il pepe sulle cozze, il gelato sulle fragole, cioè non mancano mai, ecco che Giuseppe fece tris nel 1986 con il cavallo più importante di allora: Esotico Prad.
Da allora ad oggi i “Guzzi” non sono stati a guardare - ci mancherebbe! - ma il città di Torino è andato altrove. Il 2011 potrebbe rilanciare il cognome della “regal casata” di Migliarino trasferitasi a Torino, perchè in questa circostanza i Guzzinati si giocano non una ma addirittura due chance, e con nomi di prestigio.
Andrea Guzzinati, neo padre di un bimbo che tra qualche anno troveremo fatalmente in pista (è stato chiamato Giuseppe junior, gli è già stato predestinato il futuro, ovviamente in sulky) scende in gara pilotando quel Nadir Kronos che seppe interpretare con il tempismo tipico dell'uomo di ghiaccio (non per niente Andrea è "Iceman", è questo il suo nome di battaglia) nella corsa più importante della vita di tutti, uomini e cavalli, il Derby. E come allora ecco un dato “statistico & scaramantico”, lo stesso numero, il 4, comodo ed intrigante, destinato a lasciare ad altri l'iniziativa ma a tenerli sotto controllo, da vicino.
E poi Marco Guzzinati, figlio di Pietro, si presenta a Torino con quel Negresco Milar che gli ha permesso di scrivere la pagina più celebre della propria vita in simil-silenzio perchè Marco è fatto così, semplice e concreto, parla poco e punta ai fatti. Negresco e Marco hanno vinto in modo sagace il Gran Premio d'Europa che vale la patente da asso di cuori. E ci riprovano a Torino. Si dirà, con pessimo numero d'avvio (il 4 a Milano, a Vinovo invece il 12) ma converrà ricordare che poco meno di nove mesi fa Negresco Milar a Torino, con un "drammatico" numero 15 fu secondo nel Gran Premio Marangoni, confermandosi cavallo di fondo e di coraggio. Per cui correre di rimessa, avendo grandi polmoni e a disposizione una retta che non finisce mai, suona come un'ipotesi praticabile.
La storia dei “Guzzi” rende romanzesca una corsa tutta da vivere, perchè molto equilibrata. Non c'è partente infatti che non sia qui per vincerla, perchè nel suo recente passato c'è la griffe del soggetto che ha pieno diritto di dire la sua in una generazione che cerca conferme (ed il tema dei Guzzi avrebbe anche questo sapore).
Il miglior numero è quello di Napoleone Bar che però nell'Europa non è piaciuto un granchè. Nando Font è in evidente progresso, Nieves Vl viene da grandi risultati “Filly” essendo femminuccia, e con il numero 1 e la guida da catch di Santino Mollo punta ad un rigoglioso riconoscimento. Norton Jet ha il peggior numero della prima fila, ma se Pippo Gubellini ha deciso che "si corre nonostante il numero" questo torello che viene da due primi a seguire dopo tre mesi di training Gubellini, merita attenzione.
La seconda fila è anch'essa tutta di qualità, con Nashville Dancer alla corda (Gocciadoro si augura che Nieves parta come sa partire per stare nel cuore della battaglia), Norton Ans è un soggetto di gran classe (fu terzo nel Derby) e Naxos del Ronco, pur con l'ultimo numero è pur presente nel marcatore dell'ultimo Europa, quinto. Ma il vincitore del Derby Nadir Kronos e quello dell'Europa Negresco Milar non possono non essere attesi più degli altri.
E Torino, dove sta Torino?
E’ in pista a modo suo, con presenze di prestigio, in qualità di allevatore: è la storia di Napoleone Bar e di Nando Red. E punta su Nefertite del Rio che, essendo allieva di Marco Smorgon (allevata da casa Monticone, appartiene alla scuderia Trofal Stars) non può portare con sè una virgola di stupore: è l'unico partente cioè che non ha mai frequentato la prima categoria. Ma Smorgon, che non può correre perchè appiedato, l'ha scelta per quest'evento, considerandola ormai matura: l'ha affidata a Davide Nuti che si prodiga volentieri come seconda guida catch di Marco e che di Nefertite ha un buon ricordo, avendo vinto nell'unica circostanza in cui l'ha interpretata.
m.b.
Nel 1979 e nel 1980 lo vinse il compianto Vittorio Guzzinati, prima con Atmos e quindi con Ceox. Nel 1981 e nel 1982 fu poi la volta del fratello, Giuseppe Guzzinati, che tagliò per primo il traguardo prima con Zebù e quindi con Alfonso Red. E visto che i Guzzinati sono come il cacio sui maccheroni, il pepe sulle cozze, il gelato sulle fragole, cioè non mancano mai, ecco che Giuseppe fece tris nel 1986 con il cavallo più importante di allora: Esotico Prad.
Da allora ad oggi i “Guzzi” non sono stati a guardare - ci mancherebbe! - ma il città di Torino è andato altrove. Il 2011 potrebbe rilanciare il cognome della “regal casata” di Migliarino trasferitasi a Torino, perchè in questa circostanza i Guzzinati si giocano non una ma addirittura due chance, e con nomi di prestigio.
Andrea Guzzinati, neo padre di un bimbo che tra qualche anno troveremo fatalmente in pista (è stato chiamato Giuseppe junior, gli è già stato predestinato il futuro, ovviamente in sulky) scende in gara pilotando quel Nadir Kronos che seppe interpretare con il tempismo tipico dell'uomo di ghiaccio (non per niente Andrea è "Iceman", è questo il suo nome di battaglia) nella corsa più importante della vita di tutti, uomini e cavalli, il Derby. E come allora ecco un dato “statistico & scaramantico”, lo stesso numero, il 4, comodo ed intrigante, destinato a lasciare ad altri l'iniziativa ma a tenerli sotto controllo, da vicino.
E poi Marco Guzzinati, figlio di Pietro, si presenta a Torino con quel Negresco Milar che gli ha permesso di scrivere la pagina più celebre della propria vita in simil-silenzio perchè Marco è fatto così, semplice e concreto, parla poco e punta ai fatti. Negresco e Marco hanno vinto in modo sagace il Gran Premio d'Europa che vale la patente da asso di cuori. E ci riprovano a Torino. Si dirà, con pessimo numero d'avvio (il 4 a Milano, a Vinovo invece il 12) ma converrà ricordare che poco meno di nove mesi fa Negresco Milar a Torino, con un "drammatico" numero 15 fu secondo nel Gran Premio Marangoni, confermandosi cavallo di fondo e di coraggio. Per cui correre di rimessa, avendo grandi polmoni e a disposizione una retta che non finisce mai, suona come un'ipotesi praticabile.
La storia dei “Guzzi” rende romanzesca una corsa tutta da vivere, perchè molto equilibrata. Non c'è partente infatti che non sia qui per vincerla, perchè nel suo recente passato c'è la griffe del soggetto che ha pieno diritto di dire la sua in una generazione che cerca conferme (ed il tema dei Guzzi avrebbe anche questo sapore).
Il miglior numero è quello di Napoleone Bar che però nell'Europa non è piaciuto un granchè. Nando Font è in evidente progresso, Nieves Vl viene da grandi risultati “Filly” essendo femminuccia, e con il numero 1 e la guida da catch di Santino Mollo punta ad un rigoglioso riconoscimento. Norton Jet ha il peggior numero della prima fila, ma se Pippo Gubellini ha deciso che "si corre nonostante il numero" questo torello che viene da due primi a seguire dopo tre mesi di training Gubellini, merita attenzione.
La seconda fila è anch'essa tutta di qualità, con Nashville Dancer alla corda (Gocciadoro si augura che Nieves parta come sa partire per stare nel cuore della battaglia), Norton Ans è un soggetto di gran classe (fu terzo nel Derby) e Naxos del Ronco, pur con l'ultimo numero è pur presente nel marcatore dell'ultimo Europa, quinto. Ma il vincitore del Derby Nadir Kronos e quello dell'Europa Negresco Milar non possono non essere attesi più degli altri.
E Torino, dove sta Torino?
E’ in pista a modo suo, con presenze di prestigio, in qualità di allevatore: è la storia di Napoleone Bar e di Nando Red. E punta su Nefertite del Rio che, essendo allieva di Marco Smorgon (allevata da casa Monticone, appartiene alla scuderia Trofal Stars) non può portare con sè una virgola di stupore: è l'unico partente cioè che non ha mai frequentato la prima categoria. Ma Smorgon, che non può correre perchè appiedato, l'ha scelta per quest'evento, considerandola ormai matura: l'ha affidata a Davide Nuti che si prodiga volentieri come seconda guida catch di Marco e che di Nefertite ha un buon ricordo, avendo vinto nell'unica circostanza in cui l'ha interpretata.
m.b.