MELZI: "TORINO SI SENTE PALADINO DEL NORDOVEST"
26 ottobre 2012Torino chiude i battenti domenica 28 ottobre, dopo una stagione tribolata, dove all'impegno di impresa ha fatto da contraltare il difficile momento dell'ippica italiana: "Abbiamo dovuto combattere contro due fattori di enorme incidenza - commenta Guido Melzi d'Eril, amministratore delegato di HippoGroup Torinese - la riduzione del 50% del contributo garantito dall'ex UNIRE per lo svolgimento dell'attività e la riduzione del 30%, nello spazio temporale degli ultimi due anni, delle giornate di gara. Garantire un bilancio in positivo in queste condizioni operative è stato impossibile. E lo sarebbe stato per chiunque. Per qualsiasi tipo di impresa. Chiudiamo pertanto l'annata con il rammarico di aver lamentato una contrazione, contro la quale è stato impossibile combattere. Ma voglio sottolinearlo in modo palese. Torino non molla, Torino continua a combattere per difendere il proprio ruolo di polo e di leader del trotto del Nord Ovest italiano, ed è con questo spirito che nei prossimi giorni ci ritroveremo con il consiglio di amministrazione. In casi come questo il passaggio capitale per ritrovare un percorso sano è dimenticare il passato che fa parte di un'altra storia, sicuramente più rigogliosa. Dimenticare antichi adagi, comodi percorsi economici. E rendersi conto concretamente che il prodotto, la storia, ma soprattutto l'ideologia di questo camminamento vanno rifondati, ripartendo con una politica sana, fissata sullo stato di certezza delle piccole cose. Fissata su numeri meno aulici, una politica sostenuta dal desiderio collettivo di ripartire, anche se da piani più bassi. Ed è questo il messaggio che verrà proposto al consiglio di amministrazione: difendere e rilanciare Torino, perchè la nostra è ippica sana".
Un messaggio di solidità istituzionale che imporrà in ogni caso il prolungamento del senso del sacrificio, per chi continua a vivere la pista. Nel periodo invernale, infatti, le strutture, la pista grande e la pista piccola, verranno ridimensionate, ma non chiuse, nell'utenza. Idem dicasi della manutenzione per la gestione del centro di allenamento, che rappresenta un vero e proprio tallone di Achille per il conto economico oneroso che rappresenta. E qui Melzi tiene a specificare: "Pur con l'orgoglio di resistere, non possiamo garantire che nell'anno che verrà il centro di allenamento sarà aperto al 100%. Dovremo avvicinarci a queste nuove verità, tenendo in considerazione il divenire di quest'ippica, che ha assoluto bisogno, innanzi tutto di ridurre il numero di ippodromi in attività e che ha bisogno di gente sana disposta a credere".
Nel “chissàchilosa” del domani contribuiscono le voci, sempre insistenti, della chiusura di San Siro trotto (ma quando?), e l'esigenza di capire chi governerà l'ippica attuale: e se l'azienda che gestirà questo mondo sarà privata (nel qual caso sareà fondamentale individuare chi investe denaro) oppure continuerà ad essere pubblica, scomodo codazzo di un ex UNIRE, ex ASSI. Tanti interrogativi che HippoGroup Torinese sta in ogni caso cercando di ridurre al minimo per il proprio esercito di fedelissimi: così ecco che è stata prevista la riduzione dei costi dei box (il 50%), mentre si analizza la possibilità di organizzare navette per il trasferimento a San Siro che diventa la pista di riferimento (ma l'ufficio tecnico dovrà armonizzare il rapporto complesso tra le categorie di Torino e le classi di Milano, dove c'è divergenza interpretativa).
Ma, intemperie interpretabili e no sul cielo di Vinovo,è basilare per ciò che si chiude e per ciò che si aprirà nel prossimo futuro, il messaggio ancora una volta carico di coraggio e di impegno imprenditoriale di Guido Melzi d'Eril.
Mario Bruno
Un messaggio di solidità istituzionale che imporrà in ogni caso il prolungamento del senso del sacrificio, per chi continua a vivere la pista. Nel periodo invernale, infatti, le strutture, la pista grande e la pista piccola, verranno ridimensionate, ma non chiuse, nell'utenza. Idem dicasi della manutenzione per la gestione del centro di allenamento, che rappresenta un vero e proprio tallone di Achille per il conto economico oneroso che rappresenta. E qui Melzi tiene a specificare: "Pur con l'orgoglio di resistere, non possiamo garantire che nell'anno che verrà il centro di allenamento sarà aperto al 100%. Dovremo avvicinarci a queste nuove verità, tenendo in considerazione il divenire di quest'ippica, che ha assoluto bisogno, innanzi tutto di ridurre il numero di ippodromi in attività e che ha bisogno di gente sana disposta a credere".
Nel “chissàchilosa” del domani contribuiscono le voci, sempre insistenti, della chiusura di San Siro trotto (ma quando?), e l'esigenza di capire chi governerà l'ippica attuale: e se l'azienda che gestirà questo mondo sarà privata (nel qual caso sareà fondamentale individuare chi investe denaro) oppure continuerà ad essere pubblica, scomodo codazzo di un ex UNIRE, ex ASSI. Tanti interrogativi che HippoGroup Torinese sta in ogni caso cercando di ridurre al minimo per il proprio esercito di fedelissimi: così ecco che è stata prevista la riduzione dei costi dei box (il 50%), mentre si analizza la possibilità di organizzare navette per il trasferimento a San Siro che diventa la pista di riferimento (ma l'ufficio tecnico dovrà armonizzare il rapporto complesso tra le categorie di Torino e le classi di Milano, dove c'è divergenza interpretativa).
Ma, intemperie interpretabili e no sul cielo di Vinovo,è basilare per ciò che si chiude e per ciò che si aprirà nel prossimo futuro, il messaggio ancora una volta carico di coraggio e di impegno imprenditoriale di Guido Melzi d'Eril.
Mario Bruno