PROPONIAMO UN'IDEA ANTICA
PAGARE LE ISCRIZIONI: UN EURO?
29 settembre 2011Il ragionamento non è originale e richiama alla mente tempi remoti in cui ognuno, decidendo di iscrivere il proprio cavallo ad una corsa ed avendo come obiettivo evidente di remunerare questo tentativo, pagava regolare moneta per sostenere l'avventura. Quel denaro andava a incrementare il monte premi che diventava clamorosamente pingue, spettacolare. E bastava una categoria G vinta per un centimetro, per fare festa.
Ora, prendendo atto che i contributi che tengono su in qualche modo l'ippica italiana sono stati ulteriormente ridotti e che il montepremi è sempre più sottile, piccolo e insufficiente, e considerando inoltre che il denaro che proviene dal gioco specialistico è in altrettanto evidente diminuzione, non può non scattare un ragionamento di difesa, di intervento, creativo fin che si vuole, ma utile.
E se nessuno ti aiuta, se l'ASSI è in realtà un due di picche, ecco che il sistema, dall'interno dei propri sistemi di difesa, deve poter trovare spazio per una nuova e più concreta capacità di agire e di reagire, perchè in caso contrario, saremmo tutti avviati verso una deriva che porta allo sbriciolamento, addirittura all'annullamento del sistema.
L'idea di tornare al pagamento delle iscrizioni, sotto questo punto di vista, può essere un puntello da tenere in solida considerazione.
Basterebbe poco, per non dire, pochissimo: prendiamo l'esempio delle iscrizioni del due ottobre a Torino, un totale di oltre 4700 cavalli. Chiedendo un euro, un miserrimo euro, al proprietario per l'iscrizione, si raggiungerebbe un monte premi "inatteso" di quasi 5000 euro, moltiplicato per il numero di riunioni programmate nell'anno 2011 per Torino, 65, si arriverebbe a disporre di circa 325.000 euro in più, utilizzabili come?
Potrebbero essere divise in due filoni: il primo al montepremi, il secondo alla Società, che, coinvolta in questo difficile momento esistenziale, ha come tutti, problemi di bilancio.
"L'idea è logica - commenta Guido Melzi d'Eril, amministratore delegato di HippoGroup Torinesese - ed è stata più volte affrontata, ma il problema di fondo è capire come esigere il quid per l'iscrizione. Può sembrare un'assurdità, ma in quale modo riusciremmo a recuperare questi soldi? L'UNIRE, anzi l'ASSI, che deve decidersi di essere un ente dinamico anche nell'ambito amministrativo e deve occuparsi di questo, ma non solo di questo problema. Noi a Torino stiamo cercando di recuperare 15.000 euro impropriamente assegnati a Nesta Effe, nel 2010, e l'ASSI ha sin qui evitato di intervenire, perchè ritiene di non essere l'interlocutore idoneo, rimandando ogni iniziativa alle Società di corse. Dobbiamo scrivere un codice etico, che coinvolga in modo attento e responsabile l'ASSI, destinato ad occuparsi di questo e di quell'altro problema. L'idea delle iscrizioni? Sacrosanta, mi pare legittimo che a fronte di tanto denaro a traguardo chi lo pretende attivi una sorta di biglietto d'ingresso, pagandolo. Ma, può sembrare una follia, occorre però ancora inventare il bigliettaio....."
mario bruno
Ora, prendendo atto che i contributi che tengono su in qualche modo l'ippica italiana sono stati ulteriormente ridotti e che il montepremi è sempre più sottile, piccolo e insufficiente, e considerando inoltre che il denaro che proviene dal gioco specialistico è in altrettanto evidente diminuzione, non può non scattare un ragionamento di difesa, di intervento, creativo fin che si vuole, ma utile.
E se nessuno ti aiuta, se l'ASSI è in realtà un due di picche, ecco che il sistema, dall'interno dei propri sistemi di difesa, deve poter trovare spazio per una nuova e più concreta capacità di agire e di reagire, perchè in caso contrario, saremmo tutti avviati verso una deriva che porta allo sbriciolamento, addirittura all'annullamento del sistema.
L'idea di tornare al pagamento delle iscrizioni, sotto questo punto di vista, può essere un puntello da tenere in solida considerazione.
Basterebbe poco, per non dire, pochissimo: prendiamo l'esempio delle iscrizioni del due ottobre a Torino, un totale di oltre 4700 cavalli. Chiedendo un euro, un miserrimo euro, al proprietario per l'iscrizione, si raggiungerebbe un monte premi "inatteso" di quasi 5000 euro, moltiplicato per il numero di riunioni programmate nell'anno 2011 per Torino, 65, si arriverebbe a disporre di circa 325.000 euro in più, utilizzabili come?
Potrebbero essere divise in due filoni: il primo al montepremi, il secondo alla Società, che, coinvolta in questo difficile momento esistenziale, ha come tutti, problemi di bilancio.
"L'idea è logica - commenta Guido Melzi d'Eril, amministratore delegato di HippoGroup Torinesese - ed è stata più volte affrontata, ma il problema di fondo è capire come esigere il quid per l'iscrizione. Può sembrare un'assurdità, ma in quale modo riusciremmo a recuperare questi soldi? L'UNIRE, anzi l'ASSI, che deve decidersi di essere un ente dinamico anche nell'ambito amministrativo e deve occuparsi di questo, ma non solo di questo problema. Noi a Torino stiamo cercando di recuperare 15.000 euro impropriamente assegnati a Nesta Effe, nel 2010, e l'ASSI ha sin qui evitato di intervenire, perchè ritiene di non essere l'interlocutore idoneo, rimandando ogni iniziativa alle Società di corse. Dobbiamo scrivere un codice etico, che coinvolga in modo attento e responsabile l'ASSI, destinato ad occuparsi di questo e di quell'altro problema. L'idea delle iscrizioni? Sacrosanta, mi pare legittimo che a fronte di tanto denaro a traguardo chi lo pretende attivi una sorta di biglietto d'ingresso, pagandolo. Ma, può sembrare una follia, occorre però ancora inventare il bigliettaio....."
mario bruno