RUFFO E MELZI TROVANO L'ACCORDO
TORINO DICE SI' A TANTE GIORNATE DI MILANO
23 dicembre 2012Pace per l'ippica del nordovest sotto l'albero di Natale.
Francesco Ruffo della Scaletta, dirigente delegato dell’ASSI e Guido Melzi d'Eril, amministratore delegato di HippoGroup Torinese, hanno infatti raggiunto un accordo, assolutamente non facile ma condiviso, sul futuro di questa terra ippica.
Si è partiti - nella discussione - dalla chiusura di San Siro, sulla quale sino all'ultimo il commissario napoletano ha tentato di difendere l'ipotesi della riapertura. Ciò ha portato a costruire una situazione ponte, di 5 giornate concesse a Torino a partire dal 5 gennaio, soluzione che non ha trovato la disponibilità dell'amministratore delegato di HippoGroup Torino, pronto a sostituirsi al ruolo ed alle opere di San Siro, a patto però che l'intervento fosse logico, costruttivo ed imprenditoriale.
Nella scia di questo "no", sono, come dire, volate parole grosse, il popolo dell'ippica torinese in particolare ha seguito con apprensione questo scontro di opinioni, ma a gioco lungo, e a fronte dell'affermarsi dichiarato della chiusura milanese, nel pomeriggio di domenica 23 dicembre, via telefono, c'è stata l'ideale stretta di mano tra i due tra i protagonisti più impegnati dell'ippica italiana.
Tutto ciò tradotto, è stato raggiunto un accordo quadro che porterà a Torino - sono parole di Melzi d'Eril "una decina di giornate a gennaio e una conseguente prosecuzione dell'attività a febbraio". Il che significa che di fatto Torino subentra nell'attività e nella continuità, alla pista milanese, ottenendo come punto di partenza la stessa moneta milanese per ogni giornata di corse: 62.000 euro. Confermato sin d'ora il premio ENCAT.
In sintesi, Torino tende a cambiare pelle. Il mutamernto avverrà nel tempo, visto che Melzi intende onorare questo momento epocale con il rilancio del suo ippodromo, in modo totale e convincente. "Perchè Torino - commenta e completa il pensiero - a differenza di tanti ippodromi, gode di un centro di primo livello ed è contorniato da allevamenti e dalla qualità di una regione che verso il cavallo ha cultura e pensieri imprenditoriali".
mario bruno
Francesco Ruffo della Scaletta, dirigente delegato dell’ASSI e Guido Melzi d'Eril, amministratore delegato di HippoGroup Torinese, hanno infatti raggiunto un accordo, assolutamente non facile ma condiviso, sul futuro di questa terra ippica.
Si è partiti - nella discussione - dalla chiusura di San Siro, sulla quale sino all'ultimo il commissario napoletano ha tentato di difendere l'ipotesi della riapertura. Ciò ha portato a costruire una situazione ponte, di 5 giornate concesse a Torino a partire dal 5 gennaio, soluzione che non ha trovato la disponibilità dell'amministratore delegato di HippoGroup Torino, pronto a sostituirsi al ruolo ed alle opere di San Siro, a patto però che l'intervento fosse logico, costruttivo ed imprenditoriale.
Nella scia di questo "no", sono, come dire, volate parole grosse, il popolo dell'ippica torinese in particolare ha seguito con apprensione questo scontro di opinioni, ma a gioco lungo, e a fronte dell'affermarsi dichiarato della chiusura milanese, nel pomeriggio di domenica 23 dicembre, via telefono, c'è stata l'ideale stretta di mano tra i due tra i protagonisti più impegnati dell'ippica italiana.
Tutto ciò tradotto, è stato raggiunto un accordo quadro che porterà a Torino - sono parole di Melzi d'Eril "una decina di giornate a gennaio e una conseguente prosecuzione dell'attività a febbraio". Il che significa che di fatto Torino subentra nell'attività e nella continuità, alla pista milanese, ottenendo come punto di partenza la stessa moneta milanese per ogni giornata di corse: 62.000 euro. Confermato sin d'ora il premio ENCAT.
In sintesi, Torino tende a cambiare pelle. Il mutamernto avverrà nel tempo, visto che Melzi intende onorare questo momento epocale con il rilancio del suo ippodromo, in modo totale e convincente. "Perchè Torino - commenta e completa il pensiero - a differenza di tanti ippodromi, gode di un centro di primo livello ed è contorniato da allevamenti e dalla qualità di una regione che verso il cavallo ha cultura e pensieri imprenditoriali".
mario bruno