ANCHE ASSOSNAI SI SCHIERA
PER IL RILANCIO DELL'IPPICA
4 gennaio 2012Governo e Aams devono prendere immediate misure per salvare il comparto ippico e i 50.000 addetti che vi operano, ma l’indiscriminata azione di blocco delle corse italiane non risolve i problemi dell’ippica, anzi li aggrava, con conseguenze anche sulla rete di raccolta scommesse. E’ la denuncia di Assosnai che da tempo chiude un intervento di Aams e dei Monopoli, per risolvere la crisi dell’ippica.
Per le Agenzie operanti in Italia - si legge in un comunicato di Assosnai - l’ippica è fondamentale: nessuna macchinetta potrà sostituirla nei gusti del pubblico e nei bilanci delle imprese operanti. E’ necessario che il Governo e Aams decidano di procedere seriamente a un risanamento del settore e al rilancio delle corse ippiche: questo mondo non può sparire solo per un emendamento mancante in una manovra finanziaria. E’ vero: la crisi economica colpisce e riguarda tutti, ma un conto è ridimensionare un settore, un conto è cancellarlo.
Per l’ippica sono a rischio per lo meno 700 imprese di raccolta, già al limite di sopravvivenza, che senza le scommesse si troveranno a dover chiudere i battenti, aggiungendo danno al danno. Il Ministero delle Politiche Agricole deve agire con tempestività e fermezza - prosegue Assosnai - perchè dalla sparizione dell’Ippica ne deriva un danno all’intero comparto alimentare, che trae notevoli risorse proprio dall’indotto del mondo dei cavalli. Il Mipaaf deve chiedere al Governo di sbloccare le risorse per Assi e il passaggio completo della gestione scommesse ad Aams. I Monopoli, da parte loro, devono impegnarsi per un immediato rilancio partendo dall’aumento del pay-out per rendere il gioco ippico competitivo rispetto agli altri giochi pubblici.
Per le Agenzie operanti in Italia - si legge in un comunicato di Assosnai - l’ippica è fondamentale: nessuna macchinetta potrà sostituirla nei gusti del pubblico e nei bilanci delle imprese operanti. E’ necessario che il Governo e Aams decidano di procedere seriamente a un risanamento del settore e al rilancio delle corse ippiche: questo mondo non può sparire solo per un emendamento mancante in una manovra finanziaria. E’ vero: la crisi economica colpisce e riguarda tutti, ma un conto è ridimensionare un settore, un conto è cancellarlo.
Per l’ippica sono a rischio per lo meno 700 imprese di raccolta, già al limite di sopravvivenza, che senza le scommesse si troveranno a dover chiudere i battenti, aggiungendo danno al danno. Il Ministero delle Politiche Agricole deve agire con tempestività e fermezza - prosegue Assosnai - perchè dalla sparizione dell’Ippica ne deriva un danno all’intero comparto alimentare, che trae notevoli risorse proprio dall’indotto del mondo dei cavalli. Il Mipaaf deve chiedere al Governo di sbloccare le risorse per Assi e il passaggio completo della gestione scommesse ad Aams. I Monopoli, da parte loro, devono impegnarsi per un immediato rilancio partendo dall’aumento del pay-out per rendere il gioco ippico competitivo rispetto agli altri giochi pubblici.