ASSI: UN ANNO DI VITA

VISSUTO PROPRIO MALE

16 giugno 2012
Creata neanche un anno fa e adesso soppressa dal Governo: l'Assi, agenzia per lo sviluppo del settore ippico, come previsto dalla Manovra estiva 2011 avrebbe preso il posto dell'Unire (Unione nazionale incremento razze equine). Gli obiettivi erano di dare il via alla ripresa del settore ippico, ridurre la spesa di funzionamento delle amministrazioni pubbliche del settore, incrementare l’efficienza e il miglioramento della qualità dei servizi, assicurare la trasparenza e l’imparzialità nello svolgimento delle attività di gara del settore.
La riforma dell'Ente ippico - perfezionata nel corso del 2011 - prevedeva anche la revisione della struttura amministrativa, dei meccanismi delle corse, delle manifestazioni e di piani e programmi, all’insegna dei principi di semplicità e immediatezza amministrativa, di flessibilità nella amministrazione e di capacità dei singoli ippodromi di sostenere economicamente la programmazione.
Un compito solo in parte assolto, visto che non sono mancate proteste e contestazioni: la più clamorosa è stata il blocco delle corse negli ippodromi, che ha fermato il settore dell'ippica per i primi 40 giorni del 2012. Una protesta che ha avuto un impatto evidente anche nella raccolta scommesse, già in crisi per la perdita di appeal e la concorrenza di altri giochi, da diverso tempo: nel primo quadrimestre di quest'anno la raccolta sull'ippica è stata di 328 milioni di euro, il 38% in meno sugli oltre 529 milioni dello stesso periodo del 2011.

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