ASSOGALOPPO PREPARA
UNA DENUNCA CONTRO AAMS
28 novembre 2011"L'incontro presso la sede dell'A.S.S.I.- ex U.N.I.R.E. con i
rappresentanti dell'Agenzia da una parte ed i rappresentanti del galoppo
dall'altra si è svolto in un clima surreale, ma pacato. L'impressione,
purtroppo molto realistica, era di essere riuniti davanti ad un caro
defunto, a decidere il colore della bara ed il costo del carro funebre.
Sì, perchè tutti sappiamo bene che con le risorse prospettate come
disponibili (235milioni, tra l'altro ipotizzate con un filo di ottimismo)
un sistema che ha stentato a rimanere in piedi con 400 milioni non può che
arrendersi. In cosa consiste l'ottimismo? E' presto detto: la proiezione
che porta alla cifra dichiarata è stata fatta considerando il
mini-contributo da parte dello Stato al suo tetto massimo, e cioè 40
milioni di Euro e non è ancora scritto da nessuna parte, quindi vi è la
concreta possibilità che quando e se arriverà all' A.S.S.I., potrebbe
trattarsi di un contributo pari a 30 milioni, o 25 o chissà. Ma che
nessuno si illuda che la "cosa" finisca qui.
Intanto, visto che le responsabilità di questa morte annunciata si sa
benissimo a chi (principalmente) attribuirle, vediamo di interessare le
Autorità competenti. Sì, perchè quello che si è perpetrato è un vero e
proprio crimine nei confronti di un Settore che solo fino a pochi anni fa
era florido e più che autosufficiente, e siccome i crimini devono essere
sviscerati e puniti dalle Procure, ASSOGALOPPO sta completando la stesura
di un esposto che verrà presentato nei prossimi giorni sia alla Procura
della Corte dei Conti che alla Procura della Repubblica.
L'A.A.M.S. avrà un pochino da fare per giustificare l'abbandono, se non il
boicottaggio, del nostro settore. Le riforme indispensabili per le
scommesse ippiche sono nei loro cassetti da mesi e mesi, nonostante i
Dottori dell'Agenzia dei Monopoli avessero promesso che in pochi giorni le
avrebbero attuate. La promozione, che ci risulta per legge dovere di
A.A.M.S., non si è mai vista se non per i giochi in concorrenza con la
scommessa ippica, e le agenzie di scommessa inadempienti, che dopo essersi
fatte abbonare minimi garanti e canoni televisivi, non si sono sognate
lontanamente di sanare i residui debiti nei confronti del Sistema Ippico,
hanno continuato impunemente a fare i propri comodi, alla faccia di un
settore che stava affondando con il beneplacito di A.A.M.S. stessa.
Per ciò che riguarda le possibilità di salvezza, credo di poter affermare
che la via sia quella indicata da tempo sia da Assogaloppo che da A.G.I.T.
e F.I.P.T.: un decreto che imponga lo spostamento di risorse economiche da
altri settori della scommessa per un rilancio che poi, unito alle riforme
già pronte nel "Piano Industriale" ed a una promozione adeguata
ridarebbero slancio al nostro mondo che, altrimenti avrebbe i giorni
contati. Non si tratta di "accanimento terapeutico", ma di una via
percorribile: l'unica finora prospettata".
rappresentanti dell'Agenzia da una parte ed i rappresentanti del galoppo
dall'altra si è svolto in un clima surreale, ma pacato. L'impressione,
purtroppo molto realistica, era di essere riuniti davanti ad un caro
defunto, a decidere il colore della bara ed il costo del carro funebre.
Sì, perchè tutti sappiamo bene che con le risorse prospettate come
disponibili (235milioni, tra l'altro ipotizzate con un filo di ottimismo)
un sistema che ha stentato a rimanere in piedi con 400 milioni non può che
arrendersi. In cosa consiste l'ottimismo? E' presto detto: la proiezione
che porta alla cifra dichiarata è stata fatta considerando il
mini-contributo da parte dello Stato al suo tetto massimo, e cioè 40
milioni di Euro e non è ancora scritto da nessuna parte, quindi vi è la
concreta possibilità che quando e se arriverà all' A.S.S.I., potrebbe
trattarsi di un contributo pari a 30 milioni, o 25 o chissà. Ma che
nessuno si illuda che la "cosa" finisca qui.
Intanto, visto che le responsabilità di questa morte annunciata si sa
benissimo a chi (principalmente) attribuirle, vediamo di interessare le
Autorità competenti. Sì, perchè quello che si è perpetrato è un vero e
proprio crimine nei confronti di un Settore che solo fino a pochi anni fa
era florido e più che autosufficiente, e siccome i crimini devono essere
sviscerati e puniti dalle Procure, ASSOGALOPPO sta completando la stesura
di un esposto che verrà presentato nei prossimi giorni sia alla Procura
della Corte dei Conti che alla Procura della Repubblica.
L'A.A.M.S. avrà un pochino da fare per giustificare l'abbandono, se non il
boicottaggio, del nostro settore. Le riforme indispensabili per le
scommesse ippiche sono nei loro cassetti da mesi e mesi, nonostante i
Dottori dell'Agenzia dei Monopoli avessero promesso che in pochi giorni le
avrebbero attuate. La promozione, che ci risulta per legge dovere di
A.A.M.S., non si è mai vista se non per i giochi in concorrenza con la
scommessa ippica, e le agenzie di scommessa inadempienti, che dopo essersi
fatte abbonare minimi garanti e canoni televisivi, non si sono sognate
lontanamente di sanare i residui debiti nei confronti del Sistema Ippico,
hanno continuato impunemente a fare i propri comodi, alla faccia di un
settore che stava affondando con il beneplacito di A.A.M.S. stessa.
Per ciò che riguarda le possibilità di salvezza, credo di poter affermare
che la via sia quella indicata da tempo sia da Assogaloppo che da A.G.I.T.
e F.I.P.T.: un decreto che imponga lo spostamento di risorse economiche da
altri settori della scommessa per un rilancio che poi, unito alle riforme
già pronte nel "Piano Industriale" ed a una promozione adeguata
ridarebbero slancio al nostro mondo che, altrimenti avrebbe i giorni
contati. Non si tratta di "accanimento terapeutico", ma di una via
percorribile: l'unica finora prospettata".