DIECI DOMANDE AL MINISTRO DELLE RISORSE AGRICOLE

di Paolo Allegri

2 febbraio 2012
EGREGIO MINISTRO DELLE RISORSE AGRICOLE, al giorno numero 33 dello sciopero dell'ippica, vista l'assoluta mancanza di risposte del suo dicastero agli operatori di un settore radicato nella storia, nel territorio, nello sport, nella cultura e nell'economia dell'Italia, corre l'obbligo come appassionati e come cittadini italiani di porLe le dieci seguenti domande, cui attendiamo una Sua cordiale risposta a stretto giro di posta.


1) Perchè dopo l'intervista al Tg1 del 16 gennaio Lei non ha piu' parlato, ritenendo che non si dovessero spiegazioni a chi nell'ippica opera, lavorandoci a vari livelli e alimentandola con la scommessa? Per caso ha ritenuto il suo compito istituzionale di relazionarsi al settore esaurito da quel passaggio sul TG delle 20 della rete ammiraglia?

2) Lei, signor ministro, ha quantificato il costo di questo sciopero per l'ippica e le sue pesanti ricadute a livello finanziario in mancate entrate per lo Stato?
A noi semplici appassionati e cronisti risultano questi dati:
SCOMMESSE CHE IN 32 GIORNI DI SCIOPERO SONO CALATE DEL 50 PER CENTO RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2011.
Sulle corse dei cavalli 'solo palinsesto estero' si sono raccolti in 32 giorni soltanto 16 milioni di euro contro i 32 milioni di euro realizzate dalle corse italiane nel 2011.
Quanto lo Stato e tutti gli operatori che partecipano alla ripartizione delle entrate prodotte dal gioco sulle corse dei cavalli hanno perduto? Tantissimo denaro, tantissime mancate entrate per il Bilancio dello Stato. Quello che si sta creando è un autentico dissesto finanziario.

3) E' al corrente del pesantissimo tributo in termini di mancate entrate stanno pagando le scuderie?
In 32 giorni di sciopero le scuderie italiane hanno rinunciato a 6 milioni e 250 mila euro di premi al traguardo.

4) Qual è la sua posizione di fronte ad atti di dismissione degli ippodromi che le società di corse hanno attivato in questi giorni di sospensione dell'attività, quali sfratto dei cavalli a Padova e Varese, mobilità per 45 lavoratori su 77 ad Agnano, cassa integrazione ordinaria a Capannelle, Tor di Valle, Torino, Livorno, chiusura dell'ippodromo di Ravenna ecc.

5) Come è possibile che da quei 157 milioni di euro che la Ragioneria dello Stato ha destinato al bilancio dell'Unire per il 2012 siano rimasti solo 40 milioni di euro?

6) Quali sono i tempi di attuazione del suo progetto di ristrutturazione e rilancio del settore?

7) Può indicarci un termine in cui sarà presentato pubblicamente?

8) Non ritiene che il suo dicastero debba allinearsi allo standard elevato di risposte al Paese e alle necessità di un esecutivo in grado di porre mano a provvedimenti immediati espressa in questi mesi dal premier Monti e dalla sua squadra di tecnici?

9) Nella sua visione del settore, ritiene che dell'ippica si debba guardare solo la parte superficiale, le corse e le scommesse, od avere presente un quadro sistemico dove ci sono alcune base portanti come l'allevamento e gli utilizzi sociali del cavallo (ippoterapia) e gli effetti benefici sul turismo (turismo equestre, grandi eventi di equitazione), nonchè la funzione degli ippodromi come polmoni verdi cittadini? Qual è la sua visione?

10) Al Ministero delle risorse agricole interessa ancora tutelare il patrimonio culturale, sociale ed economico espresso dal mondo delle corse o, per esigenze di bilancio e di diminuzione della spesa pubblica, si ritiene che un settore così numericamente importante possa essere dismesso e sacrificato rispetto ad altri settori che con le loro lobbies esercitano influenza sull'asset politico-istituzionale e sulle elites economico-finanziarie capaci di influenzare mass-media e anche l'indirizzo politico-legislativo di un Paese?

La ringraziamo per la cortese attenzione.
Paolo Allegri
Pistoia

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