ECCO LA RICETTA SNAI

PER IL RILANCIO DELL'IPPICA

7 novembre 2011
L’amministratore delegato di Snai Stefano Bortoli ha analizzato il momento di crisi dell’ippica nel contesto di Fieracavalli, a Verona: «Il settore è costruito su tanti aspetti, allenatori, allevatori, ippodromi, fino alle scommesse, vettore di sostentamento della filiera per tanti anni. Oggi purtroppo per il mondo dell’ippica, al quale Snai guarda con particolare affetto, non è più così e il motivo è semplice: mentre il mondo del gioco e delle scommesse si evolveva in Italia cavalcando il futuro, questa parte delle scommesse ippiche non si è evoluto». Secondo Bortoli, la rivitalizzazione del settore è ancora possibile, a patto di sacrifici e rigore condiviso tra le varie ’anime’ del mondo dei cavalli: «Cambiare le regole? Forse, ma per primi dobbiamo essere disposti a cambiare noi. Snai è proprietaria di ippodromi ad esempio, e noi abbiamo il dovere di migliorare la qualità degli eventi, dell’offerta e dell’aspetto di intrattenimento. L’elemento di passione con il cavallo e il rapporto con la natura non bastano più a sostenere il mondo ippico, bisogna professionalizzare l’ambiente come accaduto nel mondo delle scommesse sportive, rendendo quelle ippiche la naturale conseguenza di un settore nuovamente performante. Per farlo l’ippica dovrà trasformarsi in un vero e proprio spettacolo che porti il grande pubblico negli ippodromi».
Riempire nuovamente gli ippodromi, tornare a incuriosire chi deve scegliere il momento di intrattenimento ponendo la corsa ippica come valida alternativa di svago, è una necessità indiscutibile per Bortoli: «Uno dei diversi punti di lettura rispetto al passato è che lo spettatore occasionale, quello che passava una giornata alle corse dei cavalli per svago, magari con gli amici, oggi quasi non esiste più. Gli ippodromi sono dei grandi contenitori che devono essere riempiti più giorni alla settimana rispetto a oggi». Altro passo necessario è l’approdo delle scommesse ippiche nel palinsesto dei Monopoli di Stato: «Per quello che riguarda il Regolatore, gli chiediamo di portare le scommesse ippiche nel palinsesto dei Monopoli, perchè quanto realizzato negli ultimi anni sta a dimostrare la competitività del lavoro svolto, in tema di prodotti e recupero dall’illegalità».Oggi più che mai si deve ragionare in termini di insieme, concentrandoci su vantaggi che siano comuni, magari anche minori in termini di singolo rispetto al passato, ma necessari per riaccendere i motori"
Beh, si tratta di cose che Torino applica da tempo: è in ogni caso importante che a "scoprirle" sia l'.a.d. della rete più rappresentativa della raccolta ippica italiana.

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