I TORINESI CONTRO LO SCIOPERO
I GUIDATORI E I PROPRIETARI
14 febbraio 2013Guido Melzi d’Eril, presidente di Federippodromi si chiama fuori dalla dichiarazione di sciopero a partire dal 22 febbraio annunciata dalla Rappresentanza Unitaria.
"Ho avuto lungo colloquio telefonico con i promotori di quest'iniziativa - spiega - ed ho detto con infinita forza che Federippodromi non aderirà a questo sciopero sbagliato, a quest'ennesimo errore di percorso. Torino, Cesena, Bologna, Pisa, Varese, Capannelle eccetera continueranno in modo coerente l'attività. Federippodromi non si chiama fuori dal problema nazionale, ma intende perseguire la risoluzione dello stesso con la forza della propria capacità comportamentale ed imprenditoriale ed è pronta a mettersi a tavolino per aiutare. L'auspicio è che il sud, dopo tanti anni, capisca che è giunto il momento di agire in modo corporativo. Pensiero personale: esistono i percorsi per difenderci e per vivere: spero di essere capito, spero soprattutto di trovare una forza coesa".
L'"uscita dallo sciopero" è parimenti condivisa dai guidatori e dai proprietari, che il rappresentante dei driver torinesi Salvatore De Lorenzo ha voluto unire in assemblea: "Capiamo i problemi degli altri - spiega De Lorenzo- ma riteniamo che il piano di astensione dalle corse sia assolutamente non idoneo in relazione al momento che stiamo vivendo. Torino, i guidatori milanesi e tutti i guidatori che corrono nel programma di Torino di giovedì 14 febbraio hanno condiviso la prosecuzione dell'attività ed il rifiuto di ogni tipo di sciopero: ci mancherebbe".
"Ho avuto lungo colloquio telefonico con i promotori di quest'iniziativa - spiega - ed ho detto con infinita forza che Federippodromi non aderirà a questo sciopero sbagliato, a quest'ennesimo errore di percorso. Torino, Cesena, Bologna, Pisa, Varese, Capannelle eccetera continueranno in modo coerente l'attività. Federippodromi non si chiama fuori dal problema nazionale, ma intende perseguire la risoluzione dello stesso con la forza della propria capacità comportamentale ed imprenditoriale ed è pronta a mettersi a tavolino per aiutare. L'auspicio è che il sud, dopo tanti anni, capisca che è giunto il momento di agire in modo corporativo. Pensiero personale: esistono i percorsi per difenderci e per vivere: spero di essere capito, spero soprattutto di trovare una forza coesa".
L'"uscita dallo sciopero" è parimenti condivisa dai guidatori e dai proprietari, che il rappresentante dei driver torinesi Salvatore De Lorenzo ha voluto unire in assemblea: "Capiamo i problemi degli altri - spiega De Lorenzo- ma riteniamo che il piano di astensione dalle corse sia assolutamente non idoneo in relazione al momento che stiamo vivendo. Torino, i guidatori milanesi e tutti i guidatori che corrono nel programma di Torino di giovedì 14 febbraio hanno condiviso la prosecuzione dell'attività ed il rifiuto di ogni tipo di sciopero: ci mancherebbe".