IL COMITATO PRELEGA
RISPONDE A CATANIA
8 febbraio 2013Riceviamo e pubblichiamo:
"E allora, caro Ministro Catania, ci risiamo: come ha dichiarato nell'intervista rilasciata al “Corriere dello Sport” di ieri, 7 febbraio, lei vuole a tutti i costi (anche a quello di ridurre alla miseria un intero settore) il gestore unico che, a suo modo di vedere, dovrebbe rappresentare la panacea, l'unico modo, insomma, per salvare questo sconquassato mondo dell'ippica. E allora, glielo chiediamo per l'ennesima volta: come intenderebbe svilupparlo? Come si articola questo progetto, del quale continua a parlare per esigenze di campagna elettorale ma di cui non ha mai esposto i dettagli? E, soprattutto, quando potrebbe entrare in vigore? Nel 2016, forse? Quando, cioè, saranno scadute le attuali concessioni e, al termine di una lunga agonia, l'ippica sarà definitivamente morta? Questa del gestore unico, francamente, Ministro, non riusciamo proprio a capirla, a meno che, oltre a nascondere scopi non ben definiti, non sia semplicemente una scusa per mascherare i suoi disastri di fronte ad un settore ridotto alla miseria in un momento delicato come è quello della campagna elettorale, quando tutti vengono messi in qualche modo di fronte alle proprie responsabilità. Le scommesse, lo sanno anche i sassi, sono l'unica vera fonte di reddito di un settore come il nostro e, allora, perchè, nel corso di questo disastroso 2012, in attesa del 2016, quando arriverà finalmente la sua “panacea”, non ha messo mano alla riforma delle scommesse? E perchè, se, come dice lei, il Mef ha dimostrato scarsa collaborazione, non ha denunciato prima la questione? Lo sa che lei aveva (e avrà, ancora per poco, fortunatamente...) la responsabilità della sopravvivenza di un intero settore che, oltre a rappresentare un vanto dell'Italia nel mondo, è una vera e propria industria? Con l'aggravante, oltretutto, che, oltre a rappresentare la fonte di reddito per migliaia di persone, se dovesse andare a finire significherebbe la soppressione di migliaia di animali! Ma si rende conto di questo o no?
La ringraziamo per i 250 milioni stanziati per il 2013, ma occorre precisare che, di quei 250, almeno 150 vengono dalle scommesse, cioè da ciò che il settore produce, e oltre 100 dalla legge Zaia, per cui non è una sua regalìa, anzi... E, in più, aggiungiamo che, senza la provvidenziale mano del Mef, quei soldi sarebbero serviti per pagare il 2012. Ma quando dice: “È sempre più difficile immaginare in futuro risorse pubbliche destinate a sostenere un comparto come questo, che non cammina più da solo”, non si è chiesto perchè il comparto, come dice lei, non cammina più da solo? Ma le spese per il “poltronificio” Unire-Assi camminano da sole, eccome se camminano... I costi per le spese amministrative, è vero, sono 9 milioni (cui vanno aggiunti alcuni altri capitoli di spesa che si è dimenticato di menzionare) ma, forse, preso dalla fretta di tornare in campagna elettorale, ha omesso i 9 milioni e 800 mila euro necessari “per il trattamento economico del personale della soppressa Agenzia per lo sviluppo del settore ippico”. Vogliamo parlarne? E cosa riceve in cambio il settore “che non cammina più da solo”, al prezzo di 18 milioni e 800 mila euro? Provi a chiamare l'Ente in un qualsiasi orario di ufficio e si risponderà da solo... E poi, scusi, come fa a camminare da solo un settore il cui Ente di riferimento programma le corse in ippodromi chiusi, come è successo con il calendario di febbraio per Tor di Valle, oppure per le prove di gruppo 1 italiane presentate in un recente incontro Uet a Parigi? Ma di che si parla? Anche chi ha studiato alla Bocconi nella vita può sbagliare e un po' di autocritica non farebbe male...
E poi: siamo così sicuri che lo Stato, quando ha sovvenzionato l'ippica, ci abbia perso? Provi a fare due conti (alla Bocconi ci risulta insegnino anche la matematica...): non c'è solo il gioco, ma a quell'importo va aggiunta tutta l'Iva e l'Irpef che il settore con il suo indotto versa allo Stato e che, con la morte dell'ippica, non ci sarebbe più. Insomma, conti alla mano, lo Stato guadagna qualcosa e, in più, con la sopravvivenza del settore, non avrebbe la colpa della perdita di migliaia di posti di lavoro e della morte di migliaia di cavalli! Se la sente di assumersi questa responsabilità?
“Io ho difettato nella comunicazione... mi dispiace che tanti non abbiano capito che il problema dei soldi non pagati è tutto legato al Mef e non al mio Ministero”. Sul fatto che abbia difettato nella comunicazione dubbi non ce ne sono: per sua stessa ammissione, lei era consapevole che fino a gennaio 2013 non avrebbe pagato. Ma quando l'ha saputo? Perchè non l'ha detto subito? Perchè ci ha lasciati andare allo sfascio? E, riguardo al ruolo del Mef, che sarebbe, a suo dire, la causa dei mancati pagamenti, a noi non risulta che questo corrisponda al vero ma, se così fosse, che fa? Aspetta che la gente la insegua nella sua campagna elettorale e scenda in piazza, per spiegarlo? E poi, per cortesia, ci spieghi quali sono le responsabilità del Mef. Il quale, essendo noi, come dice lei, una “lobby fortissima... con un consistente appoggio parlamentare” di fronte a cui anche lei ha dovuto cedere “per non precludere ogni chance al settore”, non ci risulta abbia messo così tanto il bastone tra le ruote al Mipaf, anzi...
E a proposito della Lobby, ministro, forse le è sfuggito un particolare: quella Lobby fortissima di cui lei parla è formata da tantissime aziende che hanno investito migliaia di euro e vogliono continuare a fare il loro mestiere, gente che alleva cavalli, compra cavalli ed è il motore del settore. E di segreto o di fumoso, in questa che lei chiama Lobby, ci sono, oltre agli operatori, anche società di gestione degli ippodromi rispettabilissime i cui nomi e cognomi sono scritti sul sito ufficiale da oltre sei mesi. E tutta questa gente ha condiviso un progetto costituendo un gruppo forte e determinato che vuole continuare a vivere di questo, dando così l'opportunità a migliaia di persone di continuare a fare il proprio mestiere senza dover fuggire all'estero. E lo sa, Ministro, chi c'è in questo gruppo? Sistema Gioco Italia, che fa parte di Confindustria: come fa a dire che “l'ippica e le scommesse dei cavalli sono considerate una gran seccatura da parte dei venditori di scommesse”, quando gli stessi venditori di scommesse hanno aderito ad un progetto di rilancio del settore? Non è il settore “che non cammina più da solo”, Ministro, ma è chi lo ha gestito che lo ha messo in questo stato. E ora, magari, arriverà qualcuno e si aggiudicherà tutto per una “girata di cappello”...
Non è una Lobby, dottor Catania, si rassegni, è solo gente onesta e per bene che vuole difendere ciò che ha creato nel corso degli anni e costruire il proprio futuro senza sottostare alle “bizze” del ministro di turno e ai giochi della politica, sempre schiava dei clientelismi e alla ricerca di costosi poltronifici che sottraggono risorse a chi lavora".
Il Comitato Pre Lega Unione Ippica Italiana
"E allora, caro Ministro Catania, ci risiamo: come ha dichiarato nell'intervista rilasciata al “Corriere dello Sport” di ieri, 7 febbraio, lei vuole a tutti i costi (anche a quello di ridurre alla miseria un intero settore) il gestore unico che, a suo modo di vedere, dovrebbe rappresentare la panacea, l'unico modo, insomma, per salvare questo sconquassato mondo dell'ippica. E allora, glielo chiediamo per l'ennesima volta: come intenderebbe svilupparlo? Come si articola questo progetto, del quale continua a parlare per esigenze di campagna elettorale ma di cui non ha mai esposto i dettagli? E, soprattutto, quando potrebbe entrare in vigore? Nel 2016, forse? Quando, cioè, saranno scadute le attuali concessioni e, al termine di una lunga agonia, l'ippica sarà definitivamente morta? Questa del gestore unico, francamente, Ministro, non riusciamo proprio a capirla, a meno che, oltre a nascondere scopi non ben definiti, non sia semplicemente una scusa per mascherare i suoi disastri di fronte ad un settore ridotto alla miseria in un momento delicato come è quello della campagna elettorale, quando tutti vengono messi in qualche modo di fronte alle proprie responsabilità. Le scommesse, lo sanno anche i sassi, sono l'unica vera fonte di reddito di un settore come il nostro e, allora, perchè, nel corso di questo disastroso 2012, in attesa del 2016, quando arriverà finalmente la sua “panacea”, non ha messo mano alla riforma delle scommesse? E perchè, se, come dice lei, il Mef ha dimostrato scarsa collaborazione, non ha denunciato prima la questione? Lo sa che lei aveva (e avrà, ancora per poco, fortunatamente...) la responsabilità della sopravvivenza di un intero settore che, oltre a rappresentare un vanto dell'Italia nel mondo, è una vera e propria industria? Con l'aggravante, oltretutto, che, oltre a rappresentare la fonte di reddito per migliaia di persone, se dovesse andare a finire significherebbe la soppressione di migliaia di animali! Ma si rende conto di questo o no?
La ringraziamo per i 250 milioni stanziati per il 2013, ma occorre precisare che, di quei 250, almeno 150 vengono dalle scommesse, cioè da ciò che il settore produce, e oltre 100 dalla legge Zaia, per cui non è una sua regalìa, anzi... E, in più, aggiungiamo che, senza la provvidenziale mano del Mef, quei soldi sarebbero serviti per pagare il 2012. Ma quando dice: “È sempre più difficile immaginare in futuro risorse pubbliche destinate a sostenere un comparto come questo, che non cammina più da solo”, non si è chiesto perchè il comparto, come dice lei, non cammina più da solo? Ma le spese per il “poltronificio” Unire-Assi camminano da sole, eccome se camminano... I costi per le spese amministrative, è vero, sono 9 milioni (cui vanno aggiunti alcuni altri capitoli di spesa che si è dimenticato di menzionare) ma, forse, preso dalla fretta di tornare in campagna elettorale, ha omesso i 9 milioni e 800 mila euro necessari “per il trattamento economico del personale della soppressa Agenzia per lo sviluppo del settore ippico”. Vogliamo parlarne? E cosa riceve in cambio il settore “che non cammina più da solo”, al prezzo di 18 milioni e 800 mila euro? Provi a chiamare l'Ente in un qualsiasi orario di ufficio e si risponderà da solo... E poi, scusi, come fa a camminare da solo un settore il cui Ente di riferimento programma le corse in ippodromi chiusi, come è successo con il calendario di febbraio per Tor di Valle, oppure per le prove di gruppo 1 italiane presentate in un recente incontro Uet a Parigi? Ma di che si parla? Anche chi ha studiato alla Bocconi nella vita può sbagliare e un po' di autocritica non farebbe male...
E poi: siamo così sicuri che lo Stato, quando ha sovvenzionato l'ippica, ci abbia perso? Provi a fare due conti (alla Bocconi ci risulta insegnino anche la matematica...): non c'è solo il gioco, ma a quell'importo va aggiunta tutta l'Iva e l'Irpef che il settore con il suo indotto versa allo Stato e che, con la morte dell'ippica, non ci sarebbe più. Insomma, conti alla mano, lo Stato guadagna qualcosa e, in più, con la sopravvivenza del settore, non avrebbe la colpa della perdita di migliaia di posti di lavoro e della morte di migliaia di cavalli! Se la sente di assumersi questa responsabilità?
“Io ho difettato nella comunicazione... mi dispiace che tanti non abbiano capito che il problema dei soldi non pagati è tutto legato al Mef e non al mio Ministero”. Sul fatto che abbia difettato nella comunicazione dubbi non ce ne sono: per sua stessa ammissione, lei era consapevole che fino a gennaio 2013 non avrebbe pagato. Ma quando l'ha saputo? Perchè non l'ha detto subito? Perchè ci ha lasciati andare allo sfascio? E, riguardo al ruolo del Mef, che sarebbe, a suo dire, la causa dei mancati pagamenti, a noi non risulta che questo corrisponda al vero ma, se così fosse, che fa? Aspetta che la gente la insegua nella sua campagna elettorale e scenda in piazza, per spiegarlo? E poi, per cortesia, ci spieghi quali sono le responsabilità del Mef. Il quale, essendo noi, come dice lei, una “lobby fortissima... con un consistente appoggio parlamentare” di fronte a cui anche lei ha dovuto cedere “per non precludere ogni chance al settore”, non ci risulta abbia messo così tanto il bastone tra le ruote al Mipaf, anzi...
E a proposito della Lobby, ministro, forse le è sfuggito un particolare: quella Lobby fortissima di cui lei parla è formata da tantissime aziende che hanno investito migliaia di euro e vogliono continuare a fare il loro mestiere, gente che alleva cavalli, compra cavalli ed è il motore del settore. E di segreto o di fumoso, in questa che lei chiama Lobby, ci sono, oltre agli operatori, anche società di gestione degli ippodromi rispettabilissime i cui nomi e cognomi sono scritti sul sito ufficiale da oltre sei mesi. E tutta questa gente ha condiviso un progetto costituendo un gruppo forte e determinato che vuole continuare a vivere di questo, dando così l'opportunità a migliaia di persone di continuare a fare il proprio mestiere senza dover fuggire all'estero. E lo sa, Ministro, chi c'è in questo gruppo? Sistema Gioco Italia, che fa parte di Confindustria: come fa a dire che “l'ippica e le scommesse dei cavalli sono considerate una gran seccatura da parte dei venditori di scommesse”, quando gli stessi venditori di scommesse hanno aderito ad un progetto di rilancio del settore? Non è il settore “che non cammina più da solo”, Ministro, ma è chi lo ha gestito che lo ha messo in questo stato. E ora, magari, arriverà qualcuno e si aggiudicherà tutto per una “girata di cappello”...
Non è una Lobby, dottor Catania, si rassegni, è solo gente onesta e per bene che vuole difendere ciò che ha creato nel corso degli anni e costruire il proprio futuro senza sottostare alle “bizze” del ministro di turno e ai giochi della politica, sempre schiava dei clientelismi e alla ricerca di costosi poltronifici che sottraggono risorse a chi lavora".
Il Comitato Pre Lega Unione Ippica Italiana