IL COORDINAMENTO CHIEDE
AL GOVERNO....COORDINAMENTO
1 agosto 2012"La gravissima crisi che attraversa l’ippica italiana richiede in questo momento radicali interventi da parte del Parlamento e del Governo finalizzati ad impostare la necessaria transizione dall’Assi - soppresso con il decreto dismissioni - al nuovo ordinamento". E’ questa la richiesta che Coordinamento Ippodromi ha avanzato in Commissione Agricoltura al Senato, dove è prevista un’audizione con le categorie ippiche.
"Le scommesse ippiche sono in calo rispetto al 2011 del 32%: una situazione insostenibile sulla quale peraltro sarà pure necessario aprire una profonda riflessione, ma che comunque rende assolutamente insufficienti le entrate per chiudere in equilibrio il corrente anno", spiega il presidente Attilio D’Alesio. "I 35 milioni di euro previsti dalla Legge n. 44 del 2012 ancora non ci sono. Si rischia realmente di non riuscire a completare nemmeno l’anno corrente. E’ quindi necessario almeno dare seguito con urgenza alla legge sopra citata e comunque a prevedere un intervento finanziario straordinario da parte del Governo".
Attualmente, all’esame del Parlamento ci sono vari disegni di legge sicuramente interessanti ma ancora ben lontani da trovare concreta applicazione": l’auspicio del Coordinamento Ippodromi è che "Parlamento e Governo riescano a coinvolgere nella costruzione della futura ippica l’intera filiera della quale fanno parte ben 43 ippodromi di cui 29 di proprietà comunale e 2 delle Regioni ed i restanti di proprietà privata nonchè migliaia di operatori. Si auspica anche un intervento dell’ANCI e della Conferenza delle Regioni".
Con la soppressione dell’Assi e il trasferimento delle sue funzioni al Mipaaf, "che necessariamente dovrà attrezzarsi per governare questo difficile passaggio, si ritiene necessario che venga istituita presso il Ministero una consulta tecnica che affianchi con competenza e responsabilità il lavoro dei competenti organi ministeriali e che sia composta da otto membri: due degli ippodromi, due degli allevatori, due dei proprietari, due delle categorie professionali". Tale organismo "affiancherà il lavoro del MIPAAF fino a quando non sarà diventato pienamente operativo il nuovo Ordinamento introdotto dal nuovo Assetto Normativo frutto della necessaria riforma".
"Le scommesse ippiche sono in calo rispetto al 2011 del 32%: una situazione insostenibile sulla quale peraltro sarà pure necessario aprire una profonda riflessione, ma che comunque rende assolutamente insufficienti le entrate per chiudere in equilibrio il corrente anno", spiega il presidente Attilio D’Alesio. "I 35 milioni di euro previsti dalla Legge n. 44 del 2012 ancora non ci sono. Si rischia realmente di non riuscire a completare nemmeno l’anno corrente. E’ quindi necessario almeno dare seguito con urgenza alla legge sopra citata e comunque a prevedere un intervento finanziario straordinario da parte del Governo".
Attualmente, all’esame del Parlamento ci sono vari disegni di legge sicuramente interessanti ma ancora ben lontani da trovare concreta applicazione": l’auspicio del Coordinamento Ippodromi è che "Parlamento e Governo riescano a coinvolgere nella costruzione della futura ippica l’intera filiera della quale fanno parte ben 43 ippodromi di cui 29 di proprietà comunale e 2 delle Regioni ed i restanti di proprietà privata nonchè migliaia di operatori. Si auspica anche un intervento dell’ANCI e della Conferenza delle Regioni".
Con la soppressione dell’Assi e il trasferimento delle sue funzioni al Mipaaf, "che necessariamente dovrà attrezzarsi per governare questo difficile passaggio, si ritiene necessario che venga istituita presso il Ministero una consulta tecnica che affianchi con competenza e responsabilità il lavoro dei competenti organi ministeriali e che sia composta da otto membri: due degli ippodromi, due degli allevatori, due dei proprietari, due delle categorie professionali". Tale organismo "affiancherà il lavoro del MIPAAF fino a quando non sarà diventato pienamente operativo il nuovo Ordinamento introdotto dal nuovo Assetto Normativo frutto della necessaria riforma".