IL PDL CHIEDE AL GOVERNO

DI DIRE COSA VUOLE FARE CON I CAVALLI

24 novembre 2012
da www.gioconews.it
Il Governo intende studiare un piano di finanziamento per il risanamento del settore ippico e aprire un tavolo con le parti sociali rappresentanti del settore per studiare un piano di rientro delle spettanze per gli addetti del settore? Lo chiedono in un’interrogazione al ministro della Salute i deputati del Pdl Mancuso, Crolla, Giro, Ciccioli, Girlanda, De Luca, Barani e Bocciardo che ricordano in premessa che l’Anvu (Associazione nazionale veterinari Unire) rappresenta la maggior parte dei medici veterinari incaricati dall’Assi (Agenzia per lo sviluppo del settore ippico) nelle funzioni di controllo e vigilanza del benessere del cavallo sportivo nelle corse al trotto e al galoppo negli ippodromi italiani e nell’ambito di quanto disposto dall’anagrafe degli equidi per il controllo della produzione dei cavalli sortivi italiani; anche il settore ippico è stato travolto dalla crisi; il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha dimezzato i fondi stanziati per finanziare il montepremi delle corse e la filiera dell’allevamento e per garantire l’operatività degli ippodromi.
“A gennaio 2012 il Governo aveva annunciato la soppressione dell’ASSI accompagnata dalla contestuale chiusura dell’Agenzia dei monopoli di Stato, responsabile, tra l’altro, della vigilanza sul delicatissimo tema della raccolta del gioco; gli addetti del settore ippico si sono così trovati improvvisamente privi di alcuni fondamentali e storici punti di riferimento istituzionali, a cui avrebbero dovuto subentrare il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e l’Agenzia delle dogane, presso cui il Governo aveva fatto confluire tutte le deleghe e le competenze dell’Aams; in Italia sono a rischio 43 ippodromi, 15.000 cavalli da corsa e trotto e soprattutto 50.000 famiglie che vivono nell’indotto dell’ippica; nel 2011 il 33 per cento delle entrate derivava dal contributo statale e il rimanente 67 per cento ancora dalle scommesse ippiche; senza il supporto dello Stato il settore è stato spinto a tornare a puntare sulle scommesse, sfidando un volume d’entrate che cala ogni anno del 15/20 per cento; l’assessore al lavoro della regione Veneto, al convegno « Fiscalità ed equitazione », svoltosi il 10 novembre 2012 nell’ambito di Fieracavalli Verona, ha dichiarato che « L’azione fiscale costruita contro il mondo dell’equitazione ha il solo risultato di deprimere un intero settore che genera economia e posti di lavoro »; la situazione di crisi del settore si accompagna a una mala gestione degli addetti del settore; codesti addetti sono stati chiamati a rispondere agli obblighi imposti dalla normativa sull’anagrafe degli equidi nell’espletamento degli incarichi in soli 7 giorni e vi hanno ottemperato; nonostante questo a fine mese non sanno in quale ippodromo saranno incaricati il mese successivo, anticipando sempre tutte le spese di trasferimento connesse ai vari incarichi; l’irregolarità nei pagamenti è ormai la regola: a fine ottobre 2012 non era ancora dato sapere quando sarebbe stato disposto il pagamento delle spettanze che avrebbero dovuto percepire a settembre, relative a prestazioni effettuate nel mese di agosto e i rimborsi spese che si riferivano ai mesi di giugno e anche precedenti”.

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