L'INTERVENTO DI VALTER FERRERO

A NAPOLI

25 febbraio 2014
Rappresento il 95% delle aziende e degli imprenditori ippici esattamente 95% delle associazioni di categorie, degli allevatori, proprietari, allenatori, guidatori e gentleman del trotto italiano.
Nel rappresentare la neonata F.I.T. ringrazio, pubblicamente, tutte le categorie che dopo anni di cattiva gestione del nostro beneamato comparto si sono riunite in un'unica Federazione e ringrazio, altresì, gli amici del galoppo che parallelamente hanno fatto lo stesso.
Oggi è la prima volta che di fronte alle Istituzioni possiamo parlare non, ognuno di noi per una singola associazione, bensì, possiamo parlare come la quasi totalità delle associazioni di categoria e badate bene di tutte le associazioni sia degli allevatori, proprietari, allenatori, guidatori e gentleman.
La fame e la disperazione fanno miracoli, mi dicevano che il primo grande problema del nostro comparto erano le distinzioni interne magari anche aiutate e fomentate dagli interessi forti, che sulla nostra pelle sono riusciti a portare avanti i loro interessi, è inutile rivangare il passato da quando mi occupo di politica ippica la cantilena è sempre la stessa, la evito per sintesi, dandola per allegata.
Voglio portarvi a guardare avanti nella speranza che da qui si possa partire con un progetto di gestione più consono per il nostro sistema.
Visto che ci accingiamo ad affrontare l'ippica del futuro non possiamo che partire dall'ippica del presente e l'ippica del presente è DISPERAZIONE sì disperazione, non voglio sembrare patetico nel dirvi che in questo ultimo anno, ho ed abbiamo verificato situazioni paradossali come, allevatori frustrati dal mercato, non essendo in grado di collocare i puledri neanche al prezzo della carne da macello, proprietari obbligati a vendere i loro cavalli all'estero per poter far fronte alle spese di gestione, guidatori e allenatori impossibilitati a spostarsi per mancanza di pochi euro per riempire il serbatoio della benzina, badate bene tutto ciò a fronte di una super specializzazione di tutti, nei confronti del dio denaro, i più bravi sono riusciti ad andare avanti facendosi strozzinare dalle banche, quelli meno fortunati dagli strozzini veri, miriadi di assegni a vuoto, famiglie distrutte negli affetti più cari, amicizie società in fumo, speranze disattese, ippodromi chiusi, dipendenti licenziati e cavalli spariti.
Se non è genocidio questo poco ci manca.
Non abbiamo nulla da invidiare all'Ucraina.
Bene no anzi male, ciò nonostante siamo qui e da qui vogliamo continuare perchè siamo degli irriducibili e nei confronti del cavallo con la C maiuscola siamo pronti a continuare, abbiamo perso ma non vogliamo morire.
Cambieremo per l'ennesima volta il Ministro, la situazione generale del nostro paese è grave, il leit motiv in voga è che non ci sono soldi, l'Europa ci sta stritolando ecc. ecc.
Bene Signor Ministro, noi nella nostra pochezza abbiamo esportato in Europa l'eccellenza del nostro Allevamento, i nostri cavalli hanno vinto 7.000,00 di Euro, i nostri allevatori hanno preso poco o nulla di premio come allevatori, i nostri proprietari hanno preso poco o nulla di premi al traguardo, perchè costretti a cedere i cavalli a proprietari europei e qui in Italia per ragioni ben note siamo riusciti a togliere dal circuito ben 10 milioni di euro dal Montepremi già decurtato del 50% per le ragioni che tutti sappiamo.
E siamo qui a parlare di ippica del futuro, se si continua con questo passo non ci resta che chiudere il convegno con una preghiera ed un bel cero, L'IPPICA DEL FUTURO è morta finita.
Vogliamo provare a salvare il salvabile per poter arrivare al 2015/2016 con una riforma del sistema acciaccato ma vivo, il tempo sta per scadere.
On. Paolo Russo mi rivolgo a Lei come Presidente della Commissione Agricoltura, La prego di portare ai Suoi Colleghi il quadro vero della situazione al fine che prendano atto in modo serio del problema così si evitano le figure barbine che fin qui abbiamo assistito, l'ippica è una cosa seria, l'ippica non va regalata a costo zero, ad un piccolo gruppo di imprenditori bravi ed astuti, controlli On. Russo, tutte le categorie, allevatori, proprietari, allenatori, guidatori sono imprenditori come in tutti i settori economici ci sono i grandi imprenditori e i piccoli imprenditori, come ci sono gli ippodromi metropolitani e gli ippodromi cosiddetti di provincia, ricordo nel cammino del decreto situazioni paradossali, esempio, si parlava di governance, al pomeriggio prima della cena si era 5 a 3, al mattino dopo colazione si era ritornati 4 a 4, non va bene Onorevole le governance vanno suddivise in base all'apporto di capitale sia umano che materiale non si può regalare l'ippica a costo zero.
Non è con una quota di ingresso che uno può permettersi di gestire un sistema economico collettivo.
Noi, allevatori, proprietari, allenatori, guidatori, le quote di ingresso nel sistema le immettiamo quotidianamente con l'ingravidamento di una cavalla, l'iscrizione di un puledro, l'acquisto di un puledro, la doma, la portatura in pista, il pagamento di un passaggio di proprietà, di un certificato di esportazione e quant'altro.
Rivogliamo appropriarci di quello che è nostro, vogliamo piangere sul latte versato da noi non dalla burocrazia , dalle lobby, da dei soggetti che nulla hanno a che fare con il bene del cavallo.
Siamo l'unico comparto che produciamo uno spettacolo e che paghiamo per produrlo e gli spettatori che vengono a vederlo non pagano.
Di chi è la colpa Lo sappiamo ma giunti a questo punto non ci interessa.
Le richieste che noi facciamo nell'immediato è che entro 30 giorni:
1. Ci venga liquidato il credito che ci spetta, ossia, OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE 2012;
2. Venga formata una consulta presso il Ministero per affrontare e risolvere i problemi quotidiani del settore.

Non si può andare avanti in questo modo, siamo lo zimbello dell'Italia ed anche dell'Europa.
Noi con la nostra unificazione abbiamo dimostrato la maturità per poter affrontare i problemi, non vogliamo più partecipare a riunioni inconcludenti con la partecipazione di miriade di sigle, vogliamo partecipare ad un tavolo produttivo e concreto per tamponare le falle del sistema.
Non vogliamo più fare comunicati nel nulla con i comunicati non si campa.

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