MARIU' E PARENTI

RINGRAZIANO IL MIPAAF

3 aprile 2014
Si chiama Mariù ed ha compiuto otto anni: non avendo vinto cifre di prestigio, non ha potuto proseguire l'attività nel 2014, ma Elio Parenti l'ha tenuta in allenamento perchè, come si può dire, sta proprio bene, è tonica e forte. Così Marìù - ultima corsa a fine dicembre - attende il giorno buono per poter dimostrare il proprio stato di salute in Francia. Per due volte non ha avuto fortuna, diciassettesima di chiamata in entrambe le occasioni, di una gara che accettava solo 16 partenti, per cui prima esclusa. Ma ora era dentro, storia di sabato 5 aprile nella pista di Paray Le Monial, una "europea" da 14.000 al vincitore. Senonchè a gara chiusa e Mariù dichiarata al via, è giunta la mannaia di un permesso di uscita dal territorio italiano che scadeva il 31 marzo. E perchè? Non è chiaro: cosa si fa quando si vuole correre all'estero? Si paga ovviamente una tassa e si manda la richiesta al MIPAAF che concede in modo metodico il permesso per sei mesi, è il format, è la prassi. Ebbene, Elio Parenti ha chiesto il permesso per lo sconfinamento il 25 gennaio scorso. Ovviamente non ha ricevuto riscontri, perchè il MIPAAF non da mai riscontri, ma nel silenzio c'è la norma (ammazza, complimenti) nella quale si identificano tutti i cavalli che vanno all'estero. Per Mariù invece è stato concesso un permesso di due mesi: e chi lo sapeva? E per quale motivo? Ovviamente se chiami gli uffici competenti, a Roma, stranamente nessuno risponde. Allora non resta che la solita sterile questua delle e mail sperando in una risposta. Ma una cosa di livello Parenti l'ha fatta: un' e mail certificata, a questa qualcuno, da Roma, dovrà rispondere. O no?
Per la cronaca e per chi volesse attendere il prosieguo di questa storia, in pista francese, Mariù ha lavorato a Vinovo, giovedì 3 aprile: 2000 metri in 2'28"......
mb

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