MAURIZIO GROSSO DIFENDE
SMORGON E CONSIGLIA
22 luglio 2013Maurizio Grosso rappresenta un fil rouge di esemplare importanza tra Italia e Francia. E' l'uomo che ha reso Dubois uno dei nostri ed è un esperto di ippica e buone cose, soprattutto buoni pensieri. Oggi prende carta e penna per difendere Marco Smorgon, la sua impennata a leader e il suo rapido scendere dal trono, perchè ha capito di non poter essere utile.
Commenta ma pure invita, tutti, a fare cose giuste, in nome collettivo.
Ecco il suo pensiero
"Il mio desiderio non è, nella maniera più assoluta, quello di essere polemico, ma credo che cercare di ‘irridere’ Marco Smorgon sia una strategia scorretta, soprattutto se fatta da storici presidenti di associazioni dei guidatori italiani che, per altro sono abituati a lavorare tanto per raggiungere la salvezza del nostro mondo e sicuramente qualche responsabilità dovranno pur avere di fronte alla situazione di trovarsi sciolti in quattro o più sigle quando dovremmo perseguire tutti lo stesso obbiettivo comune.
Ciò premesso, mi sorge spontanea una domanda: sono così numerosi i titolari di licenze da giustificare una miriade di sigle di appartenenza?
La base della democrazia è seguire le regole dettate dalla maggioranza, non di suddividersi per avere un piccolo spazio o una qualsivoglia ragione.
Per questo ritengo sia arrivato il momento di contarsi e vedere chi e quanti queste associazioni effettivamente rappresentano.
Non voglio in nessuna maniera che questo mio pensiero possa essere visto come il seme per la nascita di un ulteriore nuova sigla, ma penso piuttosto ad un censimento semplice e diretto, privo di deleghe, che funga da fotografia della volontà al momento dei titolari di licenze, è infatti necessaria una percentuale di rappresentanza considerata accettabile (almeno dal 30-40%) per poter essere un valido interlocutore e il nascondersi dietro a sigle e siglette rappresentando ridicole percentuali della categoria non può che penalizzare la stessa.
Forse fare un passo indietro da parte di tutti permetterebbe alla nostra categoria di fare un passo avanti."
Maurizio Grosso
Commenta ma pure invita, tutti, a fare cose giuste, in nome collettivo.
Ecco il suo pensiero
"Il mio desiderio non è, nella maniera più assoluta, quello di essere polemico, ma credo che cercare di ‘irridere’ Marco Smorgon sia una strategia scorretta, soprattutto se fatta da storici presidenti di associazioni dei guidatori italiani che, per altro sono abituati a lavorare tanto per raggiungere la salvezza del nostro mondo e sicuramente qualche responsabilità dovranno pur avere di fronte alla situazione di trovarsi sciolti in quattro o più sigle quando dovremmo perseguire tutti lo stesso obbiettivo comune.
Ciò premesso, mi sorge spontanea una domanda: sono così numerosi i titolari di licenze da giustificare una miriade di sigle di appartenenza?
La base della democrazia è seguire le regole dettate dalla maggioranza, non di suddividersi per avere un piccolo spazio o una qualsivoglia ragione.
Per questo ritengo sia arrivato il momento di contarsi e vedere chi e quanti queste associazioni effettivamente rappresentano.
Non voglio in nessuna maniera che questo mio pensiero possa essere visto come il seme per la nascita di un ulteriore nuova sigla, ma penso piuttosto ad un censimento semplice e diretto, privo di deleghe, che funga da fotografia della volontà al momento dei titolari di licenze, è infatti necessaria una percentuale di rappresentanza considerata accettabile (almeno dal 30-40%) per poter essere un valido interlocutore e il nascondersi dietro a sigle e siglette rappresentando ridicole percentuali della categoria non può che penalizzare la stessa.
Forse fare un passo indietro da parte di tutti permetterebbe alla nostra categoria di fare un passo avanti."
Maurizio Grosso