MELZI SOSTIENE GRASSI
BRISCHETTO CONTESTA
3 novembre 2013Robert Bi, dominatore del Mangelli, non ha ancora deciso se tornerà in Italia, per il derby. "Perchè - spiega il driver Bakker - non si sa dove si farà e in quale modo si farà, cioè se a mano destra o a mano sinistra". L'alternativa è un Gran Premio in Norvegia, al quale pensano anche proprietari italiani.
Ed in effetti Derby sì, Derby no è stato il tema predominante della simpatica colazione di lavoro che HippoGroup ha offerto al tanti VIP del Mangelli.
Melzi d'Eril, padrone di casa, e pure presidente della Federippodromi ha speso un pensiero positivo verso Tomaso Grassi: "Considerando cosa ha fatto per l'ippica quali sono stati gli investimenti ed il coraggio di HippoGroup anche in un momento come questo, un'apertura di credito verso verso Grassi è un gesto solidale che io sostengo".
Pensiero accompagnato da un'altra considerazione di fondo. "Questa decisione capitale non dovrebbe essere presa in ogni caso da Grassi, manca un organo tecnico che possa assumere il ruolo delle proprie responsabilità per governare l'ippica".
Esattamente sull'altra sponda, invece, Roberto Brischetto, in qualità di allevatore impegnato nello status della più assoluta e dichiarata sopravvivenza: "Una decisione come questa umilia il valore di un intero settore professionale rivolto alla cultura del cavallo da corsa. A voi imprenditori interessa soltanto produrre la macchina del gioco senza tenere in considerazione chi opera all'interno della stessa. E' un sopruso".
Ed in effetti Derby sì, Derby no è stato il tema predominante della simpatica colazione di lavoro che HippoGroup ha offerto al tanti VIP del Mangelli.
Melzi d'Eril, padrone di casa, e pure presidente della Federippodromi ha speso un pensiero positivo verso Tomaso Grassi: "Considerando cosa ha fatto per l'ippica quali sono stati gli investimenti ed il coraggio di HippoGroup anche in un momento come questo, un'apertura di credito verso verso Grassi è un gesto solidale che io sostengo".
Pensiero accompagnato da un'altra considerazione di fondo. "Questa decisione capitale non dovrebbe essere presa in ogni caso da Grassi, manca un organo tecnico che possa assumere il ruolo delle proprie responsabilità per governare l'ippica".
Esattamente sull'altra sponda, invece, Roberto Brischetto, in qualità di allevatore impegnato nello status della più assoluta e dichiarata sopravvivenza: "Una decisione come questa umilia il valore di un intero settore professionale rivolto alla cultura del cavallo da corsa. A voi imprenditori interessa soltanto produrre la macchina del gioco senza tenere in considerazione chi opera all'interno della stessa. E' un sopruso".