MOLLO: "CREDEVO CHE LANA
AVESSE UNA MIGLIOR FORMA..."
19 settembre 2011Santino Mollo tratta Lana come una legittima prediletta. Una vera e propria figlioccia. Ed in questi casi l'attenzione è millimetrica, ogni particolare acquista senso, così come una virgola di affetto. Così, nel dopo Mirafiori, vinto per la seconda volta consecutiva, unica femmina della storia d'Italia ad aver conquistato questo traguardo, ecco Santino che sorride, ma neanche tanto: "Perchè pensavo che la sua condizione fosse migliore". La retta d'arrivo del Mirafiori, con lieve allargamento, che ha consentito a Mondiale OK di metterci quasi tutta la figura, gli è andata un po' storta. "Dopo il record europeo di Cagnes - ricordiamo, 1'09"1 - non l'ho sottoposta a lavori particolarmente faticosi, diciamo che abbiamo vissuto una fase serena, di mantenimento. Motivo per cui credevo che in retta, quando le ho detto andiamo, Lana mi avrebbe sparato un parzialone ed invece è venuto a mancare quell'ultimo acuto come lo pensavo io. Evidentemente dovevo lavorarla con maggiore intensità..."
In sintesi, Santino si era dipinto in mente un successo da dominatore, ed invece si è trovato tra le mani un successo da ragioniere. Ma se si osservano i parziali si scopre che all'epilogo c'è stato un micidiale 27"6, e che, pure, Lana portava quattro ferri e poi, pure, le mezze balze, tutti piccoli accorgimenti che spiegano come alla regina fosse stato preorganizzato un percorso in conserva di energie. Pur ... nella bambagia, Mollo voleva però percepire quel "di più" che evidentemente Lana gli ha garantito in altri momenti. Ma insomma, la sensazione sembra essere "anche" quella del perfezionista che al proprio quadro d'autore vuol dare l'ultimo colpo di spatola, rendendo l'opera irripetibibile...
E ora che si fa, signor Mollo?
"Pensiero sereno, restiamo in Italia, il primo nome che mi viene in mente è il premio Turilli di Roma"
Poi però gli altri nomi son tutti in francese e portano inesorabilmente verso le classiche dell'inverno parigino, e poi, sussurrato, ma fortemente presente, il Grand Prix d'Amèrique.
In sintesi, Santino si era dipinto in mente un successo da dominatore, ed invece si è trovato tra le mani un successo da ragioniere. Ma se si osservano i parziali si scopre che all'epilogo c'è stato un micidiale 27"6, e che, pure, Lana portava quattro ferri e poi, pure, le mezze balze, tutti piccoli accorgimenti che spiegano come alla regina fosse stato preorganizzato un percorso in conserva di energie. Pur ... nella bambagia, Mollo voleva però percepire quel "di più" che evidentemente Lana gli ha garantito in altri momenti. Ma insomma, la sensazione sembra essere "anche" quella del perfezionista che al proprio quadro d'autore vuol dare l'ultimo colpo di spatola, rendendo l'opera irripetibibile...
E ora che si fa, signor Mollo?
"Pensiero sereno, restiamo in Italia, il primo nome che mi viene in mente è il premio Turilli di Roma"
Poi però gli altri nomi son tutti in francese e portano inesorabilmente verso le classiche dell'inverno parigino, e poi, sussurrato, ma fortemente presente, il Grand Prix d'Amèrique.