NELL'URLO DI VESSICHELLI
IL "POPOLO CHE COMBATTE"
6 maggio 2013Primo Maghat, nell'ultima gara di domenica 5 maggio, con un arrivo prepotente, il tutto reso elettrico da un impressionante urlo carico di adrenalina e di gioia di un guidatore - Elvis Vessichelli - che rappresenta, come dire, il popolo.
Quell'infinito mondo di persone meno note, spesso quasi ignote, che si battono all'interno dell'ippodromo nella speranza di alimentare proprio la speranza, e la ripetizione del concetto è proprio voluta.
Elvis, in questa micrommagine piccolo capopopolo, di questi tempi sorride di meno: "E' aumentato tutto, la paglia costa di più, il fieno costa di più, e non solo, visto che tutti sanno che l'ippica non paga, per acquistare qualsiasi cosa, se non hai contanti, non compri. Stiamo vivendo una battaglia folle, incredibile, per restare in piedi. I nostri proprietari sono persone splendide, abbiamo costituito la maginot della speranza, il desiderio è quello di non mollare, ma vi rendete conto di come stiamo vivendo, tutti noi, in questa tremenda avventura?"
Parole sofferte: ecco perchè quell'urlo di gioia merita di essere sottolineato, ed applaudito. Perchè per un istante si è bloccata la sofferenza: e bene sia che in tanti abbiamo giocato Maghat.....
m.b.
Quell'infinito mondo di persone meno note, spesso quasi ignote, che si battono all'interno dell'ippodromo nella speranza di alimentare proprio la speranza, e la ripetizione del concetto è proprio voluta.
Elvis, in questa micrommagine piccolo capopopolo, di questi tempi sorride di meno: "E' aumentato tutto, la paglia costa di più, il fieno costa di più, e non solo, visto che tutti sanno che l'ippica non paga, per acquistare qualsiasi cosa, se non hai contanti, non compri. Stiamo vivendo una battaglia folle, incredibile, per restare in piedi. I nostri proprietari sono persone splendide, abbiamo costituito la maginot della speranza, il desiderio è quello di non mollare, ma vi rendete conto di come stiamo vivendo, tutti noi, in questa tremenda avventura?"
Parole sofferte: ecco perchè quell'urlo di gioia merita di essere sottolineato, ed applaudito. Perchè per un istante si è bloccata la sofferenza: e bene sia che in tanti abbiamo giocato Maghat.....
m.b.