PER SALVARE NAPOLI
SI RAGIONA COSI'
6 gennaio 2013Allo scopo di rendere a tutti agevole la comprensione della complessa questione dell’ippodromo di Agnano, proveremo a semplificarne i termini, illustrando l’attuale condizione economico-finanziaria e le due ipotesi di soluzione perseguibili.
Le attuali condizioni convenzionali non consentono di gestire le corse dei cavalli nell’impianto ippico flegreo sia alla Società “Ippodromi Agnano SpA” come a qualsiasi altra società di corse, a meno che chi desideri cimentarsi non sia anche filantropicamente disponibile a sopportare una perdita di esercizio stimabile tra i 3 ed i 4 milioni di euro, finanziandone la copertura per evitare l’immediato default ed il conseguente fallimento nel volgere di un solo anno.
A nostro avviso esistono solo due ipotesi per superare l’attuale blocco delle attività ippiche e rilanciare l’ippodromo di Agnano:
a. la Società “Ippodromi Agnano SpA” accede al concordato preventivo in continuità, incassa il credito maturato nei confronti dell’ASSI destinandone una parte al saldo degli stipendi arretrati per normalizzare le attività ippiche correnti, e la restante parte per riavviare le forniture e per dare attuazione al proprio Piano Industriale AGNANO FORUM che sommariamente prevede:
o l’impegno formale di alcuni imprenditori a realizzare investimenti produttivi sinergici alle attività ippiche all’interno dell’impianto;
o una nuova organizzazione del lavoro, preservando gli attuali livelli occupazionali (massima internalizzazione, incentivazioni all’esodo, ottimizzazione delle unità lavorative in attività extra-ippiche interne all’ippodromo, ragionevole rinegoziazione del contratto in essere);
o varie operazioni di saving, con particolare riferimento all’utilizzo di energie alternative;
o coinvolgimento attivo dell’ASSI e del Comune di Napoli nella realizzazione del Piano, il primo attraverso la rimodulazione della convenzione scaduta ed il secondo sul piano concessorio relativo alle corse e su quello autorizzativo concernente le attività extra-ippiche programmate.
o Per effetto di tale Piano Industriale (consegnato, prima dello scorso Natale, sia all’ASSI che al Comune di Napoli) si potranno compensare i tagli dei corrispettivi imposti dall’ASSI (dal 1° gennaio 2012) portando in pareggio il bilancio della Società. Questa prima ipotesi garantisce la rapida ripresa e la continuità delle attività di trotto e di galoppo;
b. Il Comune di Napoli, una volta risolto il contratto di locazione anticipatamente alla scadenza, indice un bando europeo di gara ed al termine della procedura assegna la conduzione del proprio impianto ippico al soggetto aggiudicatario che, a sua volta, dovrà aderire alle condizioni convenzionali che l’ASSI avrà concordato con le associazioni delle società di corse e dovrà inoltre avere il tempo per elaborare un proprio Progetto Strategico che colmi il gap economico esistente tra il rilevante aggregato generale dei costi aziendali ed i minori corrispettivi riconosciuti dall’ASSI per i servizi attinenti alle corse. Un’ipotesi, questa seconda, che conduce ad un inevitabile prolungamento dai 6 ai 9 mesi delle attività ippiche all’interno dell’ippodromo di Agnano.
Queste sono le due semplici ipotesi per far uscire Agnano dall’impasse critico nel quale si trova dagli inizi del 2012 per l’insostenibilità dei propri costi gestionali, stante la drastica riduzione delle proprie entrate.
Tuttavia è assolutamente necessario che tutti i protagonisti di questa complessa vicenda siano pienamente consapevoli che la seconda ipotesi, dovendo passare sia attraverso la risoluzione del contratto di servizi tra l’ASSI e la “Ippodromi Agnano SpA” e sia attraverso lo sgombero dell’ippodromo come intimato dall’Ufficio Patrimonio del Comune di Napoli, finirà per produrre le seguenti conseguenze:
1. il mancato pagamento delle 6 mensilità arretrate al personale dell’ippodromo per effetto dell’impercorribilità del concordato preventivo in continuità da parte della Società;
2. l’inevitabile apertura della procedura di mobilità per il licenziamento (causa cessata attività) di 125 dipendenti (77 della “Ippodromi Agnano spa” e 48 della “Agnano Service srl”);
3. l’attivazione della procedura fallimentare per le società operanti nell’ippodromo di Agnano (“Ippodromi Agnano spa” ed “Agnano Service srl”) con le note conseguenze a carico dei relativi fornitori e creditori vari che, invece, in condizioni di continuità gestionale, potrebbero completamente recuperare quanto loro dovuto;
4. il fermo dell’impianto ippico flegreo per svariati mesi, il tempo necessario all’emanazione di un bando europeo ed alla conseguente assegnazione della gestione dell’ippodromo a società che potrà essere in grado di sopravvivere solo grazie ad un Piano Industriale di laboriosa e lunga preparazione, capace di coinvolgere (come lo è già il Progetto Strategico AGNANO FORUM di proprietà della nostra Società) investitori terzi interessati a collocare all’interno dell’impianto proprie attività imprenditoriali extra-ippiche per l’ottimizzazione temporale e dimensionale del comprensorio.
Il pallino è dunque nelle mani di ASSI e Comune di Napoli. Sono loro a dover decidere quale delle due ipotesi risolutive sia più opportuno supportare, consentendone la realizzazione. Dal canto nostro e della nostra coscienza ci sentiamo di aver fatto tutto ciò che potevamo se si considera che siamo stati costretti ad accollarci un intero anno di costi aziendali a fronte di un’erogazione pari a meno di 800.000 euro e se si valuta attentamente la serietà del nostro Piano AGNANO FORUM. Le risoluzioni convenzionali e le intimazioni di sgombero, oltre ad essere atti assolutamente ingenerosi nei nostri confronti, non porteranno di certo apprezzabili benefici ad Agnano e si faranno ricordare per la loro portata sciaguratamente distruttiva.
Napoli, 6 gennaio 2013
L’Amministratore Unico
Dr. Gaetano Papalia
Le attuali condizioni convenzionali non consentono di gestire le corse dei cavalli nell’impianto ippico flegreo sia alla Società “Ippodromi Agnano SpA” come a qualsiasi altra società di corse, a meno che chi desideri cimentarsi non sia anche filantropicamente disponibile a sopportare una perdita di esercizio stimabile tra i 3 ed i 4 milioni di euro, finanziandone la copertura per evitare l’immediato default ed il conseguente fallimento nel volgere di un solo anno.
A nostro avviso esistono solo due ipotesi per superare l’attuale blocco delle attività ippiche e rilanciare l’ippodromo di Agnano:
a. la Società “Ippodromi Agnano SpA” accede al concordato preventivo in continuità, incassa il credito maturato nei confronti dell’ASSI destinandone una parte al saldo degli stipendi arretrati per normalizzare le attività ippiche correnti, e la restante parte per riavviare le forniture e per dare attuazione al proprio Piano Industriale AGNANO FORUM che sommariamente prevede:
o l’impegno formale di alcuni imprenditori a realizzare investimenti produttivi sinergici alle attività ippiche all’interno dell’impianto;
o una nuova organizzazione del lavoro, preservando gli attuali livelli occupazionali (massima internalizzazione, incentivazioni all’esodo, ottimizzazione delle unità lavorative in attività extra-ippiche interne all’ippodromo, ragionevole rinegoziazione del contratto in essere);
o varie operazioni di saving, con particolare riferimento all’utilizzo di energie alternative;
o coinvolgimento attivo dell’ASSI e del Comune di Napoli nella realizzazione del Piano, il primo attraverso la rimodulazione della convenzione scaduta ed il secondo sul piano concessorio relativo alle corse e su quello autorizzativo concernente le attività extra-ippiche programmate.
o Per effetto di tale Piano Industriale (consegnato, prima dello scorso Natale, sia all’ASSI che al Comune di Napoli) si potranno compensare i tagli dei corrispettivi imposti dall’ASSI (dal 1° gennaio 2012) portando in pareggio il bilancio della Società. Questa prima ipotesi garantisce la rapida ripresa e la continuità delle attività di trotto e di galoppo;
b. Il Comune di Napoli, una volta risolto il contratto di locazione anticipatamente alla scadenza, indice un bando europeo di gara ed al termine della procedura assegna la conduzione del proprio impianto ippico al soggetto aggiudicatario che, a sua volta, dovrà aderire alle condizioni convenzionali che l’ASSI avrà concordato con le associazioni delle società di corse e dovrà inoltre avere il tempo per elaborare un proprio Progetto Strategico che colmi il gap economico esistente tra il rilevante aggregato generale dei costi aziendali ed i minori corrispettivi riconosciuti dall’ASSI per i servizi attinenti alle corse. Un’ipotesi, questa seconda, che conduce ad un inevitabile prolungamento dai 6 ai 9 mesi delle attività ippiche all’interno dell’ippodromo di Agnano.
Queste sono le due semplici ipotesi per far uscire Agnano dall’impasse critico nel quale si trova dagli inizi del 2012 per l’insostenibilità dei propri costi gestionali, stante la drastica riduzione delle proprie entrate.
Tuttavia è assolutamente necessario che tutti i protagonisti di questa complessa vicenda siano pienamente consapevoli che la seconda ipotesi, dovendo passare sia attraverso la risoluzione del contratto di servizi tra l’ASSI e la “Ippodromi Agnano SpA” e sia attraverso lo sgombero dell’ippodromo come intimato dall’Ufficio Patrimonio del Comune di Napoli, finirà per produrre le seguenti conseguenze:
1. il mancato pagamento delle 6 mensilità arretrate al personale dell’ippodromo per effetto dell’impercorribilità del concordato preventivo in continuità da parte della Società;
2. l’inevitabile apertura della procedura di mobilità per il licenziamento (causa cessata attività) di 125 dipendenti (77 della “Ippodromi Agnano spa” e 48 della “Agnano Service srl”);
3. l’attivazione della procedura fallimentare per le società operanti nell’ippodromo di Agnano (“Ippodromi Agnano spa” ed “Agnano Service srl”) con le note conseguenze a carico dei relativi fornitori e creditori vari che, invece, in condizioni di continuità gestionale, potrebbero completamente recuperare quanto loro dovuto;
4. il fermo dell’impianto ippico flegreo per svariati mesi, il tempo necessario all’emanazione di un bando europeo ed alla conseguente assegnazione della gestione dell’ippodromo a società che potrà essere in grado di sopravvivere solo grazie ad un Piano Industriale di laboriosa e lunga preparazione, capace di coinvolgere (come lo è già il Progetto Strategico AGNANO FORUM di proprietà della nostra Società) investitori terzi interessati a collocare all’interno dell’impianto proprie attività imprenditoriali extra-ippiche per l’ottimizzazione temporale e dimensionale del comprensorio.
Il pallino è dunque nelle mani di ASSI e Comune di Napoli. Sono loro a dover decidere quale delle due ipotesi risolutive sia più opportuno supportare, consentendone la realizzazione. Dal canto nostro e della nostra coscienza ci sentiamo di aver fatto tutto ciò che potevamo se si considera che siamo stati costretti ad accollarci un intero anno di costi aziendali a fronte di un’erogazione pari a meno di 800.000 euro e se si valuta attentamente la serietà del nostro Piano AGNANO FORUM. Le risoluzioni convenzionali e le intimazioni di sgombero, oltre ad essere atti assolutamente ingenerosi nei nostri confronti, non porteranno di certo apprezzabili benefici ad Agnano e si faranno ricordare per la loro portata sciaguratamente distruttiva.
Napoli, 6 gennaio 2013
L’Amministratore Unico
Dr. Gaetano Papalia