"RICONDURRE AD UN'UNICA GESTIONE
TUTTE LE ATTIVITA' IPPICHE"
13 gennaio 2012Con la legge 200/2003 si pensava di aver risolto i problemi relativi alla gestione del comparto scommesse ippiche; ma tutto ciò non è avvenuto. Pertanto, visti gli attuali problemi burocratici, gestionali e di mercato, auspichiamo di ricondurre in un’unica gestione tutte le attività ippiche che, come è noto a tutti, prima della riforma Visco funzionavano egregiamente". E’ il parere di Rosario Lopa, rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura.
"La scommessa ippica è definita di competenza e quindi destinata ad un pubblico che conosce l’attività ippica. La vendita dei prodotti ippici comporta appropriata tecnologia per proporre i relativi prodotti al pubblico - ha spiegato Lopa - inoltre, per entrare in competizione con altri prodotti in ricevitoria, occorrerebbe una unificazione delle aliquote fiscali e della percentuale da riconoscere ai ricevitori, al fine di competere solo per prodotti (giochi e scommesse) da offrire all’utente finale".
"Sarà necessario - ha ribadito l’esponente della Consulta - avere una concertazione continua e un confronto serrato con il mondo dell’ippica italiana e far partire un nuovo e concreto progetto di ristrutturazione del settore, che comprenda anche il reperimento delle risorse sufficienti a far ripartire rapidamente le attività. Iniziativa essenziale per il superamento della crisi che investe l’intera filiera attraverso anche il cambiamento del prelievo fiscale sul movimento delle scommesse e che, se adottato, non dovrebbe determinare nessun esborso da parte dello Stato e dovrebbe creare le condizioni per il rilancio economico del settore. E’ riduttivo, ha concluso Lopa, parlare solo di montepremi quando i problemi sono più ampi e più complessi, auspico che da subito si possa definire un protocollo programmatico che possa riportare l’ippica italiana in un equilibrato rapporto economico gestionale.
"La scommessa ippica è definita di competenza e quindi destinata ad un pubblico che conosce l’attività ippica. La vendita dei prodotti ippici comporta appropriata tecnologia per proporre i relativi prodotti al pubblico - ha spiegato Lopa - inoltre, per entrare in competizione con altri prodotti in ricevitoria, occorrerebbe una unificazione delle aliquote fiscali e della percentuale da riconoscere ai ricevitori, al fine di competere solo per prodotti (giochi e scommesse) da offrire all’utente finale".
"Sarà necessario - ha ribadito l’esponente della Consulta - avere una concertazione continua e un confronto serrato con il mondo dell’ippica italiana e far partire un nuovo e concreto progetto di ristrutturazione del settore, che comprenda anche il reperimento delle risorse sufficienti a far ripartire rapidamente le attività. Iniziativa essenziale per il superamento della crisi che investe l’intera filiera attraverso anche il cambiamento del prelievo fiscale sul movimento delle scommesse e che, se adottato, non dovrebbe determinare nessun esborso da parte dello Stato e dovrebbe creare le condizioni per il rilancio economico del settore. E’ riduttivo, ha concluso Lopa, parlare solo di montepremi quando i problemi sono più ampi e più complessi, auspico che da subito si possa definire un protocollo programmatico che possa riportare l’ippica italiana in un equilibrato rapporto economico gestionale.