RACCA FURENTE: "MA ALLORA

TOGLIAMO IL TIMER!"

9 dicembre 2013
Michela Racca da Treviso a Napoli, dove corre domani con Shiraz e Penelope. Il lungo viaggio non le toglie la rabbia che ha accumulato al Sant'Artemio per la "perdita" del Gran Criterium, con Shimpony Roc. "E' accaduto un fatto inaccettabile. C'è un timer per le partenze, che va rispettato, perchè in caso contrario, se non rappresenta nulla, tanto vale toglierlo. Sul timer ogni allenatore ed ogni guidatore interpreta la preparazione del proprio cavallo, per potersi giocare il meglio, proprio quando scatta lo zero. Ne consegue che quanto è accaduto a Treviso è fuori ordinanza, un errore dei commissari. Se Specialess non trotta nelle false partenze ed il suo guidatore decide di mettere mano alle campanelle quando mancano ormai 30 secondi al via, lo starter ha il dovere di rispettare il regolamento e di dare il via alla gara. Invece lo starter ha consentito ogni tipo di comodo, motivo per cui noi siamo rimasti in pista oltre ogni ragionamento e lei ha perso la pazienza. E dire che avevamo calcolato tutto al minuto secondo: ho evitato di fare la sfilata, siamo entrati per ultimi, una falsa partenza ed un giro di pista. Lei era tranquilla e pronta per dire la sua, in condizione smagliante. Il prolungamento dell'attesa l'ha mandata fuori di testa: le abbiamo tolto il freno e non è stato più possibile metterglielo, così siamo partiti senza. Ed in quelle condizioni sbagliare è normale. Ma non è giusto, perchè noi, il mio team e la sottoscritta, siamo parte lesa di questo buonismo comodo, che non tiene conto del rispetto di tutti. Se c'è un orario, se si parte allo zero, si parte e se qualcuno decide di applicare dei correttivi in ritardo, quando ormai siamo in fase di partenza, viene lasciato per i fatti suoi, perchè in questo modo si rispettano tutti gli altri concorrenti. Una cosa come questa, in Svezia o in Finlandia o in piste dove il regolamento è interpretato come tale, non sarebbero mai accadute. Peccato, ripeto, perchè non c'è una virgola di responsabilità in questa sconfitta, dettata dal rispetto delle regole."
m.b.

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