RORI AXE: LA VITTORIA DI GROSSO

CHE ORA TEME SMORGON...

8 settembre 2013
Rori Axe, giù la maschera.
Quinta vittoria su sette gare, sulla pista basilare di Vincennes: e nella sua scia, prix Wending gruppo 3, ecco nientepopodimeno che Tast de Bourbon e Robert Bi. Con Romanesque ko, squalificata. Allora è realmente asso da cuori? Giriamo la domanda a Maurizio Grosso, proprietario, allevatore ma sopratutto inventore (e diremo perchè) di questa regina del trotto che a Torino ha già fatto sensazione dominando il gran premio Nazionale Filly con un percorso di testa che nessuno è riuscito a mettere in discussione.
"Sabato 7 settembre, una giornata di grande gioia, usiamo il termine giusto, di sincero godimento. Nel pregara ho un po' barato raccontando che Rori non era al top, ma in casa sapevamo che era tutto il contrario, che Rori era esplosiva, prontissima. Poi ci si è messo di mezzo il destino, una volta tanto favorevole. Robert Bi che sbaglia e Romanesque al rientro che non è perfetta...."
Campionessa, allora:
"Ragionando alla galoppina ed utilizzando il rating per dare un peso alle prestazioni, dico che c'è un vero e proprio ago della bilancia che aiuta a capire. Escludo il cronometro che nelle gare di trotto dice e non dice ed inserisco invece l'ottimo Tast of Bourbon, che precede di una lunghezza e mezza Remo Gas. Ebbene Rori, sabato, ha dato una lunghezza a questo solido francese. Uno più uno mi dice che siamo sulla strada delle cose importanti"
E adesso?
"C'è un sol nemico che mi può mettere i bastoni tra le ruote, e si chiama Marco Smorgon, che dopo la corsa, incassato il ko con Romanesque, mi ha chiamato per farmi i complimenti. Marco è per me una sorta di mina vagante, se si applica lui è capace di cambiare la storia corrente. Se tu cerchi di spremere le pietre e trovi solo sassolini, lui è in grado di ottenere un'eccezionale spremuta. Smorgon è il migliore ed ha la testa dura: ha sei soggetti per il Derby, non gli piace perdere. Qualcosa potrebbe inventarsi cambiando la logica degli eventi, lui è sinceramente un'altra categoria".
Concetto di grande calore espresso da coetaneo di Marco, amico di sempre, avversario di infinito spessore, oggi battuto ma "ripeto, non per sempre".
Ma Rori Axe - pur riconoscendo a Smorghy infinite potenzialità - è una star dichiarata del trotto italiano. Nata in modo coraggioso:
"Rori è figlia del rischio, di quell'imponderabile che appartiene agli uomini dell'ippica, sempre pronti a scommettere. Sono andato a cercare la corrente sanguigna di un soggetto pazzesco, di un vero e proprio trattore, del cavallo più potente che Dubois avesse mai allenato, parlo di Extreme Dream. Extreme aveva infiniti problemi, e difatti ha corso poco. C'era il 90% di possibilità di sbagliare, ma quel 10% che restava in quota era troppo invitante per non essere giocato, perchè - mi son detto - se mai prende non tanto i difetti del nonno, quanto piuttosto i pregi, viene fuori un tornado. Era un rischio, avrei potuto perdere, diciamo 30.000 euro, oppure avrei potuto vincere, aggrappandomi felicemente alle mia convinzioni. Oggi direi che ho fatto gol".
Per cui ora si penserà al Triossi, al Derby... "Ed alle reazioni d'orgoglio di Smorgon".
Se la ride Grosso che spiega infine la genesi del nome di questa neoregina: "Si chiama Rori come mia moglie. Così la chiamava suo padre. Abbiamo una campionessa che adoriamo anche perchè coinvolge realmente tutta la nostra famiglia"
Rori Axe, allora, ti attendiamo: e attendiamo pure Smorgon...
m.b.

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