RUE DU BAC: ALLORA CONVIENE

ANCORA ACQUISTARE CAVALLI...

26 aprile 2014
Rue du Bac vince il Gran Premio Città di Torino partendo con il numero 11 e con una storia di infiniti piazzamenti nel nord Europa. E' indigeno, figlio di quell'Infinitif che fece discutere per un po' perchè si era messo in discussione il suo passaporto tricolore, poi però evviva, viva l'Italia, per cui ecco Rue du Bac allevato dal torinese allevamento Bolgheri di casa Grosso, ma in realtà appartenente ai francesi. E ceduto una ventina di giorni fa agli svedesi, si sussurra con convinzione per la modica somma di 50.000 euro. Tanti? Pochi? Sta di fatto che prima del città di Torino questo diligente atleta viaggiava ad una media di 20 gare, due sole vittorie proprio giovanili made in Italy, e poi ben 16 piazzamenti, molti dei quali, per l'appunto sulle piste del Nord. E ora il terzo centro, approfittando di eventi di gara favorevoli e della freddezza di un driver come Andreghetti che della faida Dubois ed Esposito ha preso atto, senza fare calcoli cronometrici ("perchè non corro con il cronometro" spiega) ma andando però a capitalizzare la qualità primaria di questo soggetto, l'assoluta regolarità.
Ed in ogni caso la storiella serva per dire che si acquista per "quei soldi" un vincitore di gruppo, allora c'è ancora spazio per il romanzo dell'ippica.

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