SE SI PARTE CON ' L'AUTOSTART

MEGLIO GUARDARE L'OROLOGIO...

6 settembre 2012
Mercoledì a Torino si capito "improvvisamente" cosa vuol dire l'applicazione della partenza con l'autostart, dopo l'adozione del, visibilissimo, orologio luminoso al centro delle ali. Quel crono che scandisce i secondi va interpretato alla lettera, nè più e nè meno come un orario ferroviario. Se cioè arrivi in ritardo perdi il treno, e mercoledì a schierarsi dietro la macchina - storia della settima corsa - in evidente ritardo, si sono proposti in tanti. Lo starter Mario Montanari non ha però atteso perchè il regolamento gli impone di essere preciso: e così sono rimasti laggiù, senza la possibilità di correre, Norton di Grana, Nigeria e Marx Valch e Nuccio del Pri è partito con evidente handicap.
Domanda: ma con una virgola di disponibilità in più, non poteva attendere il solito avvicinamento slow?
La risposta è no, perchè il regolamento questo licita. Allo "zero" si parte e chi è in ritardo, beh, son fatti suoi. Nel dopocorsa, però, si è discusso assai, perchè Tommaso De Rosa (Nigeria) assicura di aver urlato che gli si era rotto un finimento ed Elvis Vessichelli (Marx Valch), sentendo il De Rosa annunciare il problema, non si è preoccupato di inserirsi nel gruppo dei cavalli in movimento, perchè attendeva il richiamo della partenza. Diciamo allora che il problema è risolto a metà: per la puntualità si è detto e si è già fatto.
Per la segnalazione dei guai ....un razzo? una sirena? O urlare più forte.

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