SOCRATE LASER E LA CORSA
PIU' IMPORTANTE DI VESSICHELLI
27 febbraio 2014Gran premio Etruria, domenica 9 marzo a Firenze: Torino sarà rappresentata da Socrate Laser, quarto classificato nel classico Prix Verroken, nel giorno iperbagnato dell'Amèrique: un risultato semplicemente strepitoso se si considera che puledro e guidatore (Elvis Vessichelli, ricordarsi questo nome) erano rookie per davvero. Poi però dall'entusiasmo del risultato parigino si è passati ad un ritorno all'attività torinese, buono, ma meno travolgente: un terzo posto, nella scia di Shiraz Roc. Vincennes è stato un fuoco di paglia?
"No - spiega Elvis - a Torino ho corso sapendo che il cavallo non era al top, aveva un piccolo guaio ad un ginocchio, ciò che mi ha costretto a subire la strategia della corsa, a dosarlo sulle curve, a non cercarlo in modo aggressivo. Gli ho chiesto la retta, questo sì, e Socrate l'ha fatta bene: siamo terzi a contatto".
Da allora ad oggi c'è stato progresso: "Ho infiltrato il ginocchio, l'ultimo lavoro è stato esemplare, siamo pronti per un Etruria da protagonisti, anche perchè Socrate (ha preso il due n.d.r.) rende di più a mano destra. Credo che ipotizzare un piazzamento tra i primi cinque sia logico e sensato: poi la corsa ci dirà se possiamo ambire a qualcosa di ancor più rappresentativo, certo è che Socrate può essere protagonista".
Gara in effetti alla portata, anche in considerazione del fatto che i "siluri" della generazione hanno tutti pescato numeri sconvenienti. Per Elvis si tratterà del gran premio italiano più importante della propria crescente storia: "Gran Premio? Ne avevo già disputati un paio per il preciso gusto di vivere quell'esperienza. Avevo accettato un numero folle, il 18, ma mi ero tolto il gusto. Ora invece vivremo un pomeriggio completamente diverso".
Socrate Laser ha una storia "meravigliosa:" Appartiene infatti alla mamma del veterinario che si occupa dell'intera scuderia Vessichelli, Elisa Pettinato. La signora, sfogliando il libretto delle aste di Settimo Milanese, scoprì che c'era un cavallo nato nello steso giorno in cui era morto il suo adoratissimo cane e, mossa da questo particolarissimo segno del destino, diede garbatissimo ordine di acquistare ad ogni costo quel Socrate Laser che avrebbe rappresentato tante cose e soprattutto avrebbe moltiplicato il suo affetto. E questa storia è bella anche per questo.
mb
"No - spiega Elvis - a Torino ho corso sapendo che il cavallo non era al top, aveva un piccolo guaio ad un ginocchio, ciò che mi ha costretto a subire la strategia della corsa, a dosarlo sulle curve, a non cercarlo in modo aggressivo. Gli ho chiesto la retta, questo sì, e Socrate l'ha fatta bene: siamo terzi a contatto".
Da allora ad oggi c'è stato progresso: "Ho infiltrato il ginocchio, l'ultimo lavoro è stato esemplare, siamo pronti per un Etruria da protagonisti, anche perchè Socrate (ha preso il due n.d.r.) rende di più a mano destra. Credo che ipotizzare un piazzamento tra i primi cinque sia logico e sensato: poi la corsa ci dirà se possiamo ambire a qualcosa di ancor più rappresentativo, certo è che Socrate può essere protagonista".
Gara in effetti alla portata, anche in considerazione del fatto che i "siluri" della generazione hanno tutti pescato numeri sconvenienti. Per Elvis si tratterà del gran premio italiano più importante della propria crescente storia: "Gran Premio? Ne avevo già disputati un paio per il preciso gusto di vivere quell'esperienza. Avevo accettato un numero folle, il 18, ma mi ero tolto il gusto. Ora invece vivremo un pomeriggio completamente diverso".
Socrate Laser ha una storia "meravigliosa:" Appartiene infatti alla mamma del veterinario che si occupa dell'intera scuderia Vessichelli, Elisa Pettinato. La signora, sfogliando il libretto delle aste di Settimo Milanese, scoprì che c'era un cavallo nato nello steso giorno in cui era morto il suo adoratissimo cane e, mossa da questo particolarissimo segno del destino, diede garbatissimo ordine di acquistare ad ogni costo quel Socrate Laser che avrebbe rappresentato tante cose e soprattutto avrebbe moltiplicato il suo affetto. E questa storia è bella anche per questo.
mb