WALTER BARONCINI
ENTRA NELLA LEGGENDA
20 luglio 2013Se n'è andato anche l'ultimo rappresentante della magica BBC, l'acronimo che indicava la più grande sfida "di allora", Baroncini, Brighenti, Casoli, tre nomi della storia entrati nella leggenda dell'ippica.
Walter Baroncini, il mago per quelle infinite vittorie impossibili, ha chiuso definitivamente gli occhi all'età di 88 anni. Tanta pace per lui ed un abbraccio sincero, devoto e affettuoso a Mauro, grande figlio, ma soprattutto per quest' uomo che ha scritto e sostenuto il romanzo del trotto, scoperto nella sua Bologna, dove da bimbo faceva il garzone, portando in bicicletta i pacchetti che uscivano dalla macelleria del padre.
Poi la passione per i cavalli, all'Arcoveggio, poi ancora l'ipotesi più ardita, la salita sino a San Siro dove giunse nel 1959, integrandosi in quella realtà alla sintesi di una vita sempre coraggiosa e spesso ardita e ancora, spesso spendacciona. Walter Baroncini, va ricordato e detto, è stato un numero uno: vinse l'Amèrique nel 1962 con Newstar, tutti e due avvolti nel tricolore suonato e ascoltato con infinita emozione a Vincennes e risentito su quella pista magica soltanto dopo oltre 40 anni, grazie a Varenne.
E' appartenuto all'ippica da prima pagina, l'ha sostenuta con oltre 4000 vittorie e con un'impressionante serie di aneddoti e di cose un po' fantastiche, tipiche dei grandi protagonisti di allora. Centrò il suo primo successo con un cavallo salvato dal macello, L'Artefice Guy e svolse attività agonistica sino al 1973, ripetiamo, con infiniti record, uno tra tutti sembra proprio impossibile, 22 vittorie a fila con Bordo.
Ma Walter Baroncini era fatto così, un vero mago.
m.b.
Walter Baroncini, il mago per quelle infinite vittorie impossibili, ha chiuso definitivamente gli occhi all'età di 88 anni. Tanta pace per lui ed un abbraccio sincero, devoto e affettuoso a Mauro, grande figlio, ma soprattutto per quest' uomo che ha scritto e sostenuto il romanzo del trotto, scoperto nella sua Bologna, dove da bimbo faceva il garzone, portando in bicicletta i pacchetti che uscivano dalla macelleria del padre.
Poi la passione per i cavalli, all'Arcoveggio, poi ancora l'ipotesi più ardita, la salita sino a San Siro dove giunse nel 1959, integrandosi in quella realtà alla sintesi di una vita sempre coraggiosa e spesso ardita e ancora, spesso spendacciona. Walter Baroncini, va ricordato e detto, è stato un numero uno: vinse l'Amèrique nel 1962 con Newstar, tutti e due avvolti nel tricolore suonato e ascoltato con infinita emozione a Vincennes e risentito su quella pista magica soltanto dopo oltre 40 anni, grazie a Varenne.
E' appartenuto all'ippica da prima pagina, l'ha sostenuta con oltre 4000 vittorie e con un'impressionante serie di aneddoti e di cose un po' fantastiche, tipiche dei grandi protagonisti di allora. Centrò il suo primo successo con un cavallo salvato dal macello, L'Artefice Guy e svolse attività agonistica sino al 1973, ripetiamo, con infiniti record, uno tra tutti sembra proprio impossibile, 22 vittorie a fila con Bordo.
Ma Walter Baroncini era fatto così, un vero mago.
m.b.