CHI È COSIMO CANGELOSI

29 aprile 2020
Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato dei tre guidatori di punta della piazza torinese, questa volta vi vogliamo raccontare la storia di Cosimo Cangelosi che da cinque anni a questa parte è approdato a Vinovo, dopo la chiusura della Favorita ippodromo siciliano.
Palermitano di nascita, è cresciuto in mezzo alle gambe dei cavalli per via di papà Gioacchino, artiere storico, che tra l’altro in gioventù aveva lavorato nelle scuderie di Vinovo, una storia che in un certo senso si ripete.
Sin da piccolo il suo sogno era fare il driver, il suo mito Nicola Lo Nano che è stato anche il suo maestro insieme a Franco Tranchina, quando collaboravano con la scuderia Alto Mare, dove in seguito Cosimo andò a lavorare. Poi passò da Vincenzo Fasciana, a cui deve tanti ringraziamenti per avergli permesso di fare una bella gavetta, guidando tanti cavalli quando era allievo.
Il debutto avvenne a marzo del 2000 e alla terza uscita arrivò il primo successo, in sulky a Superbo Lung, in puro stile Cangelosi, davanti e camminare, nonostante la seconda fila e il numero 10 di avvio. Già dal primo anno fece intravedere subito di avere delle buone mani e il senso della corsa. Nel 2001 la decisione di mettersi per conto proprio. Come tutti gli uomini di cavalli anche per lui alcuni hanno lasciato di più il segno che altri, il primo è stato Nashville Lobel, di cui lui era l’artiere, un americano comprato in Svezia da Tranchina, che aveva un sacco di problemi alle gambe e che grazie anche al mare, sono riusciti a risolvere e farlo diventare forse uno dei migliori cavalli della piazza in quel periodo. Un bel figlio di Speedy Somolli e Noblette, che con poca fortuna arrivò quinto nel Turilli, senza spazio per correre, terminando la carriera con 26 vittorie, 21 piazzamenti su 64 corse, vincendo più di 200.000 euro. Specialista delle tris, rimane memorabile la vittoria a Pontecagnano con il numero 24.
Un altro cavallo importante fu Costner Om che comprarono da Biagio Lo Verde, uno di quei cavalli che danno tutto, che corrono con il cuore, che non puoi non apprezzare, così come Mini Cub che corse anche lo Sfollamento del Derby. E come gli è accaduto spesso nella sua carriera, Cosimo quando ci sono le occasioni impronti è a piedi, e così dovette consegnare la sua allieva alle ottime mani di Peppino Maisto, come accaduto anche con Un Grande Ido, altro cavallo del cuore, che il giorno del Giovanardi dovette affidare a Santo Mollo, raccogliendo un ottimo secondo posto. Peccato che un virus maledetto (ne sappiano qualcosa di virus in questo momento) ne ha compromesso la carriera, facendogli perdere la stagione dei tre e quattro anni, diversamente si sarebbe fatto valere nelle corse importanti. Oggi ad ogni modo Un Grande Ido, che è in società con Sebastiano Ciraso, che con Graziano Reggiani, sono due importanti proprietari della sua scuderia, è uno dei cavalli di punta.
Un uomo, a ottobre ha compiuto quarantuno anni, che si è ambientato benissimo a Vinovo che ormai è diventata la sua seconda casa, dove con alcuni ha stretto anche una buona amicizia e che ha imparato a destreggiarsi bene tra Albenga e Milano. E’ riuscito ad acquistare la stima dell’ambiente, dimostrando di essere uno dalle mani buone.
Una trentina di soggetti che gestisce insieme alla moglie Teresa, che l’ha raggiunto a Torino dopo un anno con i due bimbi, Gioacchino e Cristian.
Teresa le ha regalato le più grandi soddisfazioni della sua vita, dapprima dandogli due bellissimi bambini, che per Cosimo sono la gioia della vita, ed in seguito iniziando a lavorare con lui in scuderia. Lei che quando erano in Sicilia, lavorava in un negozio di abbigliamento e raramente andava alle corse e aveva quasi paura dei cavalli, oggi è diventata un’ottima mano destra.
“Sinceramente mi ha stupito tantissimo, soprattutto mi stupisce come ha imparato, vederla come si destreggia a preparare i cavalli da prova, dimostra sempre più di essere una grande donna. Non è stato facile per lei lasciare la sua famiglia e adattarsi qui, dove le cose sono molto diverse da giù, ma per amore del nostro matrimonio, l’ha fatto.”
Le parole di Cosimo che alla domanda sulla sua più grande soddisfazione, la risposta viene immediata e spontanea.
“La mia famiglia, è la cosa più importante che ho."

eb

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