ERNESTO ROC, PUNTA IN ALTO GUARDANDO IL CIELO
6 settembre 2022
Venerdì’ scorso 2 settembre, a Milano, entrambe le corse riservate ai due anni sono andate ai portacolori della Sant’ Eusebio, guidati da Filippo Rocca.
La prima con Embassy Roc, da Oropuro Bar e Ok Roc, alla media di 1.16.8. sui 1.650 metri, mentre l’altra al cavallo del cuore della scuderia Ernesto Roc, da Face Time Bourbon e United Roc, 1.15.5 con 58 gli ultimi 800 metri, per un soggetto con una genealogia che parla da sola per un cavallo che porta il nome del fondatore di tutto il patrimonio dei Rocca.
“Per ricordare il nonno, abbiamo scelto il puledro con la miglior genealogia, ed al momento sembra che non abbiamo sbagliato. Č un cavallo che fa sognare, con una meccanica ed una testa super. Nella corsa ho fatto quello che ho voluto, rinunciando la partenza per poi spostare ed andare all’esterno facendo l’ultima curva in terza ruota ed andare facilmente ad attaccare e passare il leader. Č ovvio che per me vincere con lui ha avuto ed ha, un sapore molto particolare, avevo un rapporto molto stretto con mio nonno, mi ha insegnato tutto e gli devo tutto, perchè se sono qui è grazie a lui che mi ha trasmesso la sua passione come precedentemente aveva fatto con i suoi figli. Sono certo che l’altro giorno quando abbiamo vinto, da lassù sia stato molto orgoglioso di vedere suo nipote trionfare con il cavallo che porta il suo nome. “
eb
La prima con Embassy Roc, da Oropuro Bar e Ok Roc, alla media di 1.16.8. sui 1.650 metri, mentre l’altra al cavallo del cuore della scuderia Ernesto Roc, da Face Time Bourbon e United Roc, 1.15.5 con 58 gli ultimi 800 metri, per un soggetto con una genealogia che parla da sola per un cavallo che porta il nome del fondatore di tutto il patrimonio dei Rocca.
“Per ricordare il nonno, abbiamo scelto il puledro con la miglior genealogia, ed al momento sembra che non abbiamo sbagliato. Č un cavallo che fa sognare, con una meccanica ed una testa super. Nella corsa ho fatto quello che ho voluto, rinunciando la partenza per poi spostare ed andare all’esterno facendo l’ultima curva in terza ruota ed andare facilmente ad attaccare e passare il leader. Č ovvio che per me vincere con lui ha avuto ed ha, un sapore molto particolare, avevo un rapporto molto stretto con mio nonno, mi ha insegnato tutto e gli devo tutto, perchè se sono qui è grazie a lui che mi ha trasmesso la sua passione come precedentemente aveva fatto con i suoi figli. Sono certo che l’altro giorno quando abbiamo vinto, da lassù sia stato molto orgoglioso di vedere suo nipote trionfare con il cavallo che porta il suo nome. “
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