GINO SALACONE

24 marzo 2021
Approfittiamo della scalata del tre anni Cechov, portacolori dei coniugi Borini, scuderia Louisiana, per fare quattro chiacchiere con un personaggio discreto, riservato, Gino Salacone.
Allora Gino, dopo quindici anni sempre dietro le quinte non credi che sia giunto il momento di salire sul palco?
“Credo e spero di sì, anche se non dipende da me. Come dici giustamente sono tanti anni che lavoro per la Louisiana, dopo che mio fratello Nicola aveva deciso di lasciare Vinovo per andare a Cesena, ero rimasto con tre, quattro cavallini miei, e la loro proposta è arrivata al momento giusto. Una collaborazione fatta di stima reciproca sino ad arrivare ad oggi dove posso dire con sincerità di avere carta bianca su tante cose riguardanti la gestione della scuderia.”
Una fiducia guadagnata sul campo.
“Assolutamente e della cosa ringrazio molto i signori Borini, il dottore e la signora, con i quali sono sempre riuscito ad avere un ottimo rapporto e un buon dialogo. Sono arrivato quando l’allenatore e driver era Santo, negli anni di Ibisco, Gladiolo, Gerard, Livenza, Madrileno che aveva fatto una bella vittoria in Francia dove Santino ci aveva messo molto del suo e tanti altri cavalli, diciamo che la qualità non è mai mancata, sino ad arrivare a Sceicco, con il quale ho avuto un legame molto stretto. Peccato per il Derby, dove eravamo arrivati al Top della forma, sai in una piccola scuderia i cavalli da Derby non capitano tutti i giorni, anche se la Louisiana l’aveva vinto con Nevaio ai tempi e secondi con Fleche, con Sceicco c’era tanta voglia di rivincita. Ma le corse sono così.”
Tu avevi un legame particolare con lui.
“Si, per me era un cavallo speciale, ma non solo perchè andava forte, con lui si era instaurato un certo feeling, un legame molto stretto, non ti nascondo che ero anche molto geloso, anche quando era andato in Svezia l’avevo accompagnato, rimanendo li per qualche giorno e quando sono venuto via … beh lasciamo stare ma immagina … Anche se questo è il nostro mestiere, per me è impossibile non affezionarmi, almeno ad alcuni.”
Ecco ed allora parliamo di Implicit Bi.
“Eh … la casa che mi sono comprato si chiama Implicit Bi. È stato il primo cavallo veramente mio a 360 gradi. Un cavallo generosissimo che in corsa dava davvero tutto, ricambiava in pieno il mio affetto, portandomi a casa circa centomila euro, non un campione ma il buon cavallo da centrali. Ora si gode la pensione in un bel prato. come è giusto che sia.”
Tornando a Sceicco, in molti si chiedono dove sia.
“Quest’anno per la stagione di monta è approdato da Maurizio Mioli, allevamento Run, e da quello che so, ha già una trentina di monte prenotate.”
Ma arriviamo ad oggi Gino, cosa mi dici di questo Cechov.
“Toccando ferro sembrerebbe un cavallo importante, con atteggiamenti che ogni tanto mi ricordano Sceicco, in qualche vizietto come quello di non voler sempre entrare nel box, ma ora è cresciuto ed è diventato molto bravo, sta imparando adesso a correre, siamo solo agli inizi di quella che potrebbe essere una bella carriera, in fondo la genealogia parla bene essendo figlio di Oropuro Bar, che come stallone sta dando ottimi risultati, speriamo di poter essere anche noi sulla stessa linea. Un cavallo bellissimo anche morfologicamente, l’altro giorno a Firenze, ci facevano tutti i complimenti, compreso Bellei, per la bellezza fisica.”
Finalmente nell’ultimo periodo ti abbiamo visto in sulky ai cavalli da te allenati, compreso Cechov nell’Etruria. È giunto il tuo momento?
“Come ti dicevo negli anni mi sono conquistato la fiducia dei Borini, spero sinceramente di averla sino in fondo, perchè quando crei un cavallo del genere il piacere di guidarlo in corsa, ti ripaga di tutti i sacrifici che ci sono dietro, quindi spero proprio di sì.”
Chiudiamo parlando di tuo figlio Giuseppe, che porta il nome di tuo padre, scomparso nel 93 quando tu prendevi la licenza. Un ragazzo molto educato che ti stima tantissimo. Seguirà le tue orme?
“Non è tantissimo che è arrivato qua in scuderia, circa quattro anni, ma ha imparato in fretta, adesso è in attesa del corso allievi, che tra parentesi farà con Romeo, regalatogli dai Borini, nella speranza che l’ippica possa riprendersi il ruolo che merita.”




eb

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