GRAN PREMIO DELLE NAZIONI
OVVERO LA STORIA DEL TROTTO
6 novembre 2013C'è il "Nazioni" domenica a Vinovo. E’ inequivocabilmente il tesoro più rappresentativo che Milano (oggi chiusa, ma i tentativi per un ritorno all'attività sono insistenti, per cui non dev'essere utilizzata l'ultima parola, tutto finito) ha girato a Torino, con la pretesa di gestirlo con trepido affetto, infinito calore ed altrettanto rispetto, perchè si tratta della gara che più di ogni altra è legata alla storia monumentale del trotto del Nord. Dall'albo d'oro del Nazioni, nato con la pretesa di proporre a Milano la sfida dei migliori del Vecchio Continente, balzano fuori, infatti, i nomi più fulgidi di questo romanzo popolare: Tornese, Une de Mai, Timothy T , Mony Maker, Varenne per dare una spolverata di chi ha eccelso, ma pure negli ultimi anni una manciata di svedesi, e ancora e sempre tanti francesi VIP. In sintesi, il meglio, l'assoluto o poco ci manca.
E' con quest'alea da gara magica che il Nazioni va interpretato e vissuto: perchè si tratta dell'evento per antonomasia, scritto con la E maiuscola. Ed è scontato che domenica tanti milanesi soffriranno, perchè quella è la gara dell'orgoglio e dell'appartenenza: è un po' come vedere il proprio figlio che si allontana. Ma Vinovo è pronta per accogliere gli amici di Milano, e per vivere assieme una grande giornata di amore, per il trotto e per il grande, grandissimo Nazioni.
E' con quest'alea da gara magica che il Nazioni va interpretato e vissuto: perchè si tratta dell'evento per antonomasia, scritto con la E maiuscola. Ed è scontato che domenica tanti milanesi soffriranno, perchè quella è la gara dell'orgoglio e dell'appartenenza: è un po' come vedere il proprio figlio che si allontana. Ma Vinovo è pronta per accogliere gli amici di Milano, e per vivere assieme una grande giornata di amore, per il trotto e per il grande, grandissimo Nazioni.
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