L’ANNO D’ORO DI ANDREA GUZZINATI

19 febbraio 2022
È arrivato il momento di scambiare due parole con Andrea Guzzinati, sicuramente uno dei Driver protagonisti del 2021, senz’altro uno degli ultimi anni migliori della sua carriera. Non ha bisogno di presentazioni, per tutti i successi ottenuti da quando ha iniziato con il debutto vincente a Milano il 5 gennaio 1991, con l’Americana della scuderia Gariglio, Silvia Kosmos. Da allora sono passate 15.226 corse, di cui 3.636 vittorie con tanti gran premi. Stimato ed amato dagli appassionati per la sua serietà professionale, lo raggiungiamo nel tardo pomeriggio nella scuderia a Vinovo, mentre prepara le ultime cose per il giorno successivo.

Andrea, facciamo insieme a te un resoconto di quello che è stato l’anno appena terminato.
“Il 2021 è stato il più appagante degli ultimi anni, compresa la scuderia che è andata molto bene. Ho vinto la classifica locale come guidatore e come allenatore e nei primi posti di quella delle scuderie sono arrivati miei proprietari, Francesco Rosselli, Luigi Colombino e i Bosia. Mancano solo un po' i cavalli da Gran Premio, però un po' di puledri buoni ci sono e le aspettative non mancano. Ovviamente a tenere alto il nome è stato come accade ormai da tempo Showmar, la mascotte di scuderia, che a 10 anni gli è mancato per un pelo di vincere il Federnat con il suo proprietario, dimostrando ancora di andare forte facendo un’ottima annata. Un cavallo a cui tengo particolarmente, perchè è qui da quando ha tre anni. Ha vinto tanto e dappertutto. Ora gli avevamo dato un po' di meritato riposo è rientrato bene in tris con il 20, facendo sempre il suo e se penso che prima o poi andrà via, ti devo dire che mi manca già, anche se conto e spero che faccia ancora due belle annate, vista la sua fisicità. Per quanto riguarda gli altri ci sono alcuni quattro anni interessanti, a partire da Coeur Joyeuse che ha fatto un buon risultato a fine anno nel Regione Liguria, ed in seguito siamo andati in Francia insieme a Chemar, fratello di Showmar, ed hanno corso bene tutti e due, anche se abbiamo raccolto meno di quello che pensavo, ma in seguito hanno vinto entrambi, dimostrando di non aver patito nè trasferta nè il viaggio, e questo è importante. Anche nei due anni ci sono soggetti che mi fanno ben sperare, a partire da Dynamite Bar, una bella cavallina di Carla Bosco e Dario Negri, che sta facendo intravedere una buona stamina, perdendo l’imbattibilità mercoledì qui sulla pista dopo le quattro vittorie consecutive, ma correndo ad ogni modo bene facendo anche il suo record personale. Sempre per loro ho qualificato D’Artagnan Bar, che sembra un cavallo discreto. Poi c’è Divo Ross, che è frutto di un investimento importante del signor Rosselli, dando al primo salto uno Stallone importante come Ready Cash a Rossella Ross, una cavalla che è stata rilevante per tutti noi. Nato un po' piccolino, lo abbiamo aspettato e rispettato, ora è cresciuto non un gigante ma ben proporzionato, e penso che abbia degli ampi margini di miglioramento. Insomma, penso che l’anno scorso abbiamo seminato bene e confido di raccoglierne i frutti.”

Parliamo ora di Philippe Allaire, con il quale hai una collaborazione sempre più proficua.
“Grazie a Philippe Allaire è stata un’annata molto prolifica nei gran premi, vincendo tre gruppi 1 con Callmethebreeze, Giovanardi, Marangoni e Mangelli, secondo nel Nazionale, terzo nel Derby più un gruppo 2 a Parigi. Poi ci sono state le due femmine con Diletta Axe, ancora imbattuta nelle sue quattro uscite, con la quale abbiamo vinto il Criterium Torinese, gruppo 3 e il Mipaaf a Napoli gruppo1, ed infine Danish Melody che ha vinto la finale dell’Anact a Roma, anche questo gruppo 1. Una bella collaborazione nata tanti anni fa, in quanto io guidavo la Gilly Lb, mamma di Callmethebreeze, Beautiful Colibrì e Danish Melody, diciamo che non sono l’unico ad aver guidato i suoi cavalli qui in Italia ovviamente in questo ultimo anno siamo andati talmente bene che è normale che abbia guidato più spesso i suoi allievi, cosa che per me è solo un onore essendo lui uno dei più bravi allenatori del Mondo.”
Tanti successi ma un Mangelli con un sapore particolare.
“Vincere in casa un Gran Premio è sempre bello, ma in più con le batterie intitolate a mio papà e a mio zio, si, ha avuto un significato diverso. Con la famiglia Mangelli c’è un rapporto stretto da tanti anni, quando si vincevano i Gran Premi e con Maurizio Grosso, siamo cresciuti insieme, inoltre quel giorno avevo accanto tutta la mia famiglia, compreso i miei cugini. Una di quelle giornate che rimarranno nella mia memoria. “

Se un guidatore che ha vinto quasi tutto, cosa ti manca?
“No, mancano tanti Gran Premi all’appello, ma va bene così, sono soddisfatto di come stanno andando le cose, di come sto guidando è inutile guardare troppo in alto, è ovvio che come a tutti mi piacerebbe vincere l’Amerique, ma già è difficile parteciparvi figurati vincerlo. Speriamo che l’anno in corso sia come il precedente, in teoria dovremmo fare le classiche dei tre anni con Diletta e Danish, Callmethebreeze, avrà una bella stagione davanti, essendo rimasto bene dopo il piazzamento nel giorno dell’Amerique, anche se Philippe non ha ancora ben preciso i programmi, forse una corsa a fine marzo e poi vedeva se farlo correre in Italia o magari in Svezia, diciamo che se il 2022 potesse essere come il 2021 sarei già soddisfatto.”

Aggiungiamo noi, che tanto del merito del suo successo di Andrea è grazie a Josefine, che quotidianamente si divide fra casa, figli e scuderia, lavorando part-time tutte le mattine, trascinandosi qualche volta anche qualche figlio, causa Dad scolastica e varie quarantene, lasciando veramente poco tempo a sè stessa, ma dando al 100% per la famiglia ed i cavalli. Una donna che ha certamente contribuito a tutte le affermazioni di Andrea, dandogli serenità, forza senza mai lamentarsi delle sue assenze.
Insomma una coppia da Gruppo 1.





eb

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