SANT’EUSEBIO 2020, UN ANNO INTERNAZIONALE

8 gennaio 2021
È arrivato il momento di tirare le somme di quello che è stato il 2020.
Partiamo da una scuderia che per tutto l’anno abbiamo seguito nelle loro vittoriose imprese internazionali, ci riferiamo alla Sant’Eusebio della famiglia Rocca, proprietari a 360° gradi, che rivestono nel nostro Mondo tutti i ruoli, da allevatori, proprietari, gentleman e driver, e che soprattutto vincono in tutti i settori, come si evince dal calendario che hanno fatto per il 2021 dove si vedono tutte le foto più significative dei vari successi in tutte le discipline e in paesi diversi. Possiamo tranquillamente affermare che tra il montato, la Francia, la Svezia, l’Italia, i puledri e gli anziani hanno vinto su tutti i fronti e questa è la cosa più positiva.
Per fare questo riassunto abbiamo incontrato direttamente Filippo, felice più che mai per la soddisfazione nell’averci visto giusto nel momento della decisione di spostare alcuni soggetti in Svezia, quando qui in Italia, si ventilava quello che poi è stato un lungo stop.
“Se tutto questo è accaduto e grazie anche all’amicizia che avevamo con Björn Goop e la fiducia che la mia famiglia mi ha dato. Un’esperienza che è andata oltre le nostre aspettative con il 50% di vittorie e vincendo in sette ippodromi diversi.” Ci racconta fiero il rampollo dei Rocca. “Per non parlare di Balsamine Font che in Svezia ha portato in alto i colori italiani, stabilendo il record della generazione. Anche per quanto riguarda il discorso francese siamo molto contenti, basti pensare ai successi di Alcide Roc sia a Vincennes che a Enghien e i piazzamenti importanti con Barolo Roc. Diciamo che il succo di tutto questo 2020 è stato avere una scuderia vincente in tre nazioni diverse, soprattutto vincente in corse di gruppo, inoltre è il quinto anno consecutivo che arriviamo protagonisti nei gran premi dei puledri, questo ci fa guardare al futuro con delle belle ambizioni.”
Domanda d’obbligo, la soddisfazione personale più importante dell’anno per Filippo, qual è stata?
“Indubbiamente vincere il mio primo gran premio italiano a Modena con Blackflash Bar, dopo aver vinto a Parigi con Aramis Bar ed aver creduto profondamente nel progetto svedese, che ha visto un grosso investimento monetario, che è stato poi ripagato in tutti i sensi. Non posso ovviamente tralasciare la nostra reginetta, la Tamurè Roc, una cavalla eccezionale, che ho voluto a tutti i costi riprovare e mandare da Lucio Becchetti al mare, perchè ero certo che avrebbe ancora avuto tanto da dare com’è stato, vincendo il Gran Premio Basilio Mattii a Montegiorgio. Ora il cavallo sul quale sto puntando è un bellissimo sauro, il fratello Tino Roc, Bounty Roc che arriva alle corse tardi per un infortunio subito da puledro, ma che mi fa battere il cuore, e al momento è imbattuto nelle sue due corse.”
Non possono mancare i complimenti a Fausto Barelli, allenatore dei cavalli di Truccazzano, ed al resto della famiglia, da papà Luca a zio Marco e Paolo, il più nascosto ma il più presente in scuderia, una di quelle storiche famiglie ippiche che da anni proseguono la strada del successo sempre a tempo di “Roc”.




eb

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