SANTO MOLLO

16 aprile 2020
Oggi i riflettori si accendono su Santo Mollo, leader della classifica 2019 della piazza torinese.
Sicuramente uno dei driver più amati dal popolo degli scommettitori, uno che scende in pista con il coltello fra i denti solo per vincere, da questo il soprannome “Il Piranha” datogli da Giuseppe Martino, cronista di Albenga. Una dote nelle mani e nella testa che gli ha permesso sino ad oggi di portarsi a casa 2.636 affermazioni.
Nato a Bonifati, in provincia di Cosenza, il 16 maggio del 1966, in una famiglia di sette fratelli. E’ arrivato a Vinovo per raggiungere suo fratello Gianni che era stato a sua volta preceduto dai cugini Pasqualino e Sante, aveva addirittura paura dei cavalli. Quando entrava nel box per mettergli la biada, gliela lanciava quasi, fuggendo ben in fretta e chiudendosi la porta alle spalle. I primi passi li ha mossi nella scuderia di Renato Ciano insieme a Giannino, per poi andare a lavorare all’Adriatica. In seguito il suo percorso incrociò dapprima Marino Lovera, dove fece la carriera di allievo ed in seguito la scuderia di Walter Lagorio, dove apprese le tecniche di impostazione. La prima vittoria arrivo in fretta alla terza uscita, con Egbert nel 1992. Un cavallo che faceva tutto tranne che trottare, di Orestino Vessichelli, il quale gli disse: “io ti do partente, ma te la vedi tu, ti arrangi da solo” e lui la vide molto bene …
Il cavallo del cuore Versus di Mar, con il quale si tolse tante belle soddisfazioni. Uno di quei cavalli che è impossibile non amare. Da lì il nome del suo primo prodotto da allevatore, Versus All, un cavallo che avrebbe certamente fatto le classiche dei tre anni e dato filo da torcere a tanti, se un brutto infortunio alla fine dei due anni, non ne avesse compromesso la carriera. Primo prodotto da allevatore, poichè quando la famiglia Monticone decise di chiudere l’allevamento del Rio, e Santino non si sentì di lasciare andare via Urbem D’Asolo, la matriarca, che con i suoi figli gli ha cambiato la vita. Versus è, infatti, fratello pieno di Lana Del Rio, Pace Del Rio, Ramon Del Rio, Seta Del Rio, Terra Del Rio e Urbem Del Rio. Purtroppo Urbem non fece in tempo a dare altri prodotti, perchè morì poco tempo dopo la nascita di Versus.
Prima di arrivare a parlare di Lana e family, facciamo un passo indietro e parliamo del primo gran premio vinto, il Gran Criterium a San Siro con Beir Di Casei, correva l’anno 2000. La scia di cavalli e di vittorie è anche qui molto lunga. Boom Di Casei nel Città di Padova, era l’anno 2002, battendo Brandy Dei Fiori, che poco tempo dopo gli negò la vittoria sull’anello di casa arrivando secondo nel Città Di Torino, esattamente come anni dopo con Lana Del Rio. Nel 2004 con Dordogne, fece conquistare la prima vittoria sulla pista nera di Vincennes alla scuderia Louisiana, con la quale ha collaborato per alcuni anni. I Borini avevano già vinto in Francia, ma mai a Parigi. Erano gli anni di Livenza, Daurade, Delgado, Etrille, e soprattutto di Fleche, sicuramente la miglior femmina della sua generazione, che nel 2005 vinse il Gran Premio Italia, Elwood Medium, Città Di Napoli, Città di Montecatini, la batteria del Derby e la sconfitta a fil di palo nella finale, stampata di dentro da Fairbank Gi, ben guidato da Vincenzo Pietro Maisto, che furbamente si ricordò che Santino era mancino e la probabilità che in retta la cavalla tirasse in su era tanta. Un arrivo che gli tolse il sonno per qualche notte. Una cavalla che avrebbe avuto davanti a sè una grande carriera, ma che sfortunatamente fu stroncata da un aneurisma all’aorta, a soli quattro anni.
In veste di catch negli anni ha vinto il Galà del Trotto con Algiers All, l’Etruria con Ilias Ors, l’Allevatori con Theodor Grif, lo sfollamento del Derby con lo sfortunato Ganimec, il Gaetano Stabile di Lovelock Roc , il Repubblica con Victor Ferm, il Mangelli Filly con Arnas Cam, per non parlare dei tanti Roc.
Il suo arrivo alla Sant’Eusebio fu fortemente voluto da Filippo Rocca, perchè lo riteneva il driver più adatto per Villa Santina Jet, con la quale arrivò terzo nel Derby milionario portando a casa 110.000 € .
“Un driver deciso che non tergiversa mai, adatto ai nostri cavalli come i risultati dimostrano” le parole di Filippo “inoltre è nato anche un bellissimo rapporto umano e di amicizia con tutta la famiglia. Solo con Tamurè Roc ha vinto sei gran premi di cui due gruppi 1. Il Repubblica, l’Orlandi, due volte il Riccardo Grassi a Cesena, il Due Mari e soprattutto il Costa Azzurra, oltre ad una infinità di piazzamenti. A noi piace perchè anche al montato è certamente uno dei migliori, e i risultati ottenuti con Paris Roc, Tam Tam Roc, Tino Roc e Zodiac Roc, parlano da soli, facendo prima con Paris e poi con Tam Tam il record italiano sul miglio, senza contare le due vittorie francesi di Paris, che l’ha portata in una solo annata a vincere circa 70.000 €.”
Parlando di corse al trotto montato, come non citare l’allievo Giorgio Carini, Niki Del Duomo, con il quale ha vinto molte corse, tra le quali quella memorabile con la foto di quando si alza sulla sella mollando le redini.

E poi arriva lei, Lana Del Rio la cavalla che gli ha cambiato la vita. Quando è arrivata in scuderia Santino aveva al suo effettivo già tanti cavalli, una novantina, per questo motivo si dedicava più ai lavori svelti che alla doma o al lavoro mattutino. Ma Lana da subito aveva quel qualcosa di speciale, oltre ad un carattere non indifferente, e così Santino preferiva attaccarsela lui. I risultati che sono arrivati li sappiamo tutti. Lana ha vinto tutte le classiche dei tre anni, correndo contro i maschi, compreso il Derby, e con il tempo lo ha portato a vincere anche a Parigi ed uno straordinario Triossi. Peccato, gran peccato quell’errore nell’Amerique che rimane con la sconfitta sul traguardo di Fleche, una delle ferite più grandi della sua carriera. Come dicevamo sopra, una grande famiglia, dopo Lana, è arrivato il momento di Pace Del Rio un cavallo che se non avesse avuto dei problemi fisici avrebbe vinto molto, molto di più ma che comunque ha incassato più di 300.000 €, imponendosi nel Gran Premio Delle Aste, batteria e finale, in un magico scenario sotto la neve del vecchio ippodromo di San Siro. La bella vittoria dalla seconda fila nel Costa Azzurra, il successo per dispersione nella consolazione del Lotteria, dove se Santo, come lui stesso ammette, avesse guidato più deciso la batteria non si saprà mai bene come sarebbe andata a finire, e il Repubblica.
Altro rammarico il mancato Derby di Terra Del Rio, non corso perchè la cavalla non bellissima nei giorni precedenti, e con il senno del poi, forse sarebbe stato da correre.
Un driver completo che si destreggia bene tanto al sulky quanto alla sella, dove afferma di divertirsi come un matto, uno che ama ferrarsi i cavalli da solo, inventando ferrature che solo lui sa da dove vengono fuori.
Una sensibilità particolare con i cavalli “ardenti” dai quali riesce a tirar fuori il meglio.
Ora la scuderia è composta da una trentina di cavalli dai quali spiccano Ugolinast e Talisker Horse, cavalle di gran classe, Seleniost, Zef, Vallecchia Dr e Versus All.

Da qualche tempo ad affiancarlo in scuderia oltre ai fratelli Gianni e Fabio, anch’esso nostro prossimo protagonista, c’è anche il figlio primogenito Simone, allievo professionista che si sta mettendo in evidenza. Con lui non mancano i battibecchi per la gestione dei cavalli, come accade normalmente tra padre e figlio. A mettere il sale tra i due è arrivato anche Nicolò secondogenito, del quale però non si è ancora ben capito se anche lui vuole seguire o no le orme familiari.

Sogno nel cassetto per Santino? Avere un’altra Lana Del Rio…

eb

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