UN SOGNO CHIAMATO BANANARAMA JET
7 luglio 2020
Ogni volta che si compra un puledro si spera di sempre di fare il colpo, di trovare quello che ti farà sognare, che ti farà guardare in alto.
Questa volta il cavallo è arrivato. È una femmina si chiama Bananarama Jet ed è la pupilla di Carlotta d’Agostino e Manuel Nicotra. Allevata dall’Allevamento Toniatti, figlia di Ken Warkentin ed Estonia Jet, allenata da Matteo Restelli e guidata da Cesare Ferranti, possiede un caratterino molto ardente quanto la sua camminata e la grinta che sin da subito ha fatto strabuzzare gli occhi a Carlotta, fu un amore a prima vista.
Una cavallina totalmente in crescita che giorno dopo giorno si sta creando quella strada chiamata sogno.
Piazzata in entrambi gli ultimi gran premi disputati, anche domenica a Montegiorgio, non ha scontentato nessuno, portandosi a casa un ottimo terzo posto, dopo una corsa all’avanguardia, mollando soltanto negli ultimi 100 metri. Rispettata da tutta la squadra ma in particolare dai suoi proprietari, siamo certi che a breve saprà regalare quell’emozione che sfiora l’infarto ma che in realtà si chiama Gran Premio, come un noto film con Elisabeth Taylor.
eb
Questa volta il cavallo è arrivato. È una femmina si chiama Bananarama Jet ed è la pupilla di Carlotta d’Agostino e Manuel Nicotra. Allevata dall’Allevamento Toniatti, figlia di Ken Warkentin ed Estonia Jet, allenata da Matteo Restelli e guidata da Cesare Ferranti, possiede un caratterino molto ardente quanto la sua camminata e la grinta che sin da subito ha fatto strabuzzare gli occhi a Carlotta, fu un amore a prima vista.
Una cavallina totalmente in crescita che giorno dopo giorno si sta creando quella strada chiamata sogno.
Piazzata in entrambi gli ultimi gran premi disputati, anche domenica a Montegiorgio, non ha scontentato nessuno, portandosi a casa un ottimo terzo posto, dopo una corsa all’avanguardia, mollando soltanto negli ultimi 100 metri. Rispettata da tutta la squadra ma in particolare dai suoi proprietari, siamo certi che a breve saprà regalare quell’emozione che sfiora l’infarto ma che in realtà si chiama Gran Premio, come un noto film con Elisabeth Taylor.
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